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4 aprile, International Mine Action day: la richiesta dell'ANVCG

ANVCG e Campagna Italiana Contro le Mine hanno chiesto l'approvazione della legge contro il finanziamento ai produttori di ordigni

ROMA - Il  4 aprile è stata celebrata la  XIIIª  edizione dell’“International Mine Action day”, la Giornata Mondiale che l’ONU ha deciso di dedicare alla promozione dell’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi e al sostegno di tutte quelle attività umanitarie collegate che vanno sotto il nome di “mine action”.

L’ONU – «Un volume senza precedenti di mine antiuomo e armi inesplose contamina le zone rurali e zone di guerra urbana, mutilano e uccidono civili innocenti molto tempo dopo la fine del conflitto.   Le strade bonificate  dagli ordigni esplosivi consentono alle forze di pace di pattugliare e proteggere i civili. e quando i campi vengono ripuliti e le scuole e gli ospedali sono protetti, la vita normale può ricominciare. La mine action è vitale. Esorto tutti i governi a fornire sostegno politico e finanziario per consentire l'azione contro le mine lavorare per continuare, ovunque sia necessario Nel nostro mondo turbolento, l'azione contro le mine è un passo concreto verso la pace». Con questo videomessaggio  il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, esorta i Governi di tutti i Paesi a non abbandonare l’impegno a favore della mine action.

LA RICHIESTA – In questa ricorrenza così importante, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra chiede – insieme alla Campagna Italiana Contro le Mine – ai Presidenti della Camera e del Senato e ai Parlamentari della XVIIIª Legislatura di adoperarsi per una rapida ed urgente approvazione del Ddl n. 1 “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo”, che ripresenta al Senato DDL S.57 della precedente legislatura, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica con messaggio motivato in data 27 ottobre 2017 per una nuova deliberazione ai sensi dell’articolo 74 della Costituzione.

L’IMPEGNO DELLE ASSOCIAZIONI – Il problema degli ordigni bellici è una delle maggiori emergenze a livello planetario e purtroppo, data la sua natura, continuerà ad esserlo per molti anni a venire. Basti pensare che in Italia, a più di 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ancora vengono rivenuti ogni anno 60.000 ordigni bellici inesplosi, che solo nell’ultimo anno hanno causato migliaia di evacuazioni, decine di feriti e 4 morti. Grazie a un accordo stipulato lo scorso mese di dicembre, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra collabora attivamente con lo Stato Maggiore dell’Esercito per realizzare una mappatura aggiornata in tempo reale di queste micidiali armi sul nostro territorio. Inoltre, per accrescere la conoscenza di questo fenomeno e sensibilizzare la società sulla sua immane portata, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha da diversi anni messo in atto una campagna informativa dal titolo “Un Ordigno inesploso può sembrare un gioco ma non è uno scherzo”, in questi giorni in onda sulle reti RAI nell’ambito delle iniziative “RAI per il sociale”, nonché un serie di incontri nelle scuole, avvalendosi di un protocollo d’intesa specifico con il Ministero dell’Istruzione, la cui finalità si riassume nello slogan “Conoscere per riconoscere”.

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