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Arte e Cultura

Al teatro Vascello arriva la prima del “Chi ha paura di Wirginia Woolf?”

Uno spettacolo scritto da Edward Albee che indaga la tendenza di distruggere se stessi e gli altri

di Giulio Calenne

ROMA – Dal 9 al 14 maggio, al teatro Vascello la compagnia teatrale diretta da Arturo Cirillo porterà in scena l’opera scritta nel 1962 da Edward Albee. Un testo che gioca con le emozioni umane e che (si pensi che è stato scritto nella Brodway degli anni ’60) mostra come ogni personaggio in scena voglia avere la meglio sull’altro. Il risultato diviene una sorta di sfida collettiva alla distruzione di sé e degli altri, che rende ogni personaggio, allo stesso tempo, vittima e carnefice.

SECONDO IL DIRETTORE – Arturo Cirillo è stato il primo regista teatrale a portare in scena l’opera di Edward Albee. Parlando del testo, afferma che «Il testo di Albee è una spietata riflessione sulla nostra cultura, sul nostro egocentrismo, sul nostro cinismo, e sull'amore. Come in un gioco al massacro, come in un interrogatorio o in una tortura, siamo in una stanza, un salotto, in una notte di sabato, dove pian piano si dà inizio ad un sacrificio, un esorcismo. Giocando e recitando ci si trova davanti alla propria distruzione, allo stato di noia che nasce dopo la perversione, a quel non sapere più cosa fare dopo aver fatto fuori tutto. Nel distruggere l'altro si distrugge se stessi, e poi ci si trova soli con l'altro, due solitudini a confronto, senza più difese, senza più riti che ci proteggono, senza più teorie analitiche che ci consolano; soli e spaventati da tutto quello che la nostra mente non ci voleva far vedere. Soli davanti alle proprie paure, come un bambino nel bosco, o di notte con i propri incubi. E poi, forse, quando sta per nascere l'alba, immaginare di potersi prendere cura di sé, e dell'altro, con dolcezza e morbidezza».

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