ROMA - Le plastiche negli oceani non potranno più nascondersi. Ora anche i satelliti collaboreranno alla “caccia” delle plastiche galleggianti in giro per le acque globali. Grazie alle osservazioni dei satelliti, sarà possibile analizzare migliaia di immagini grazie a innovative intelligenze artificiali, capaci di riconoscere frammenti di plastica più grandi di almeno 5 millimetri, con un’accuratezza dell’ 86%.
LA RICERCA - Tutto ciò è possibile grazie alla ricerca effettuata con i dati del satellite Sentinel-2 del programma Copernicus, gestito da Commissione europea e Agenzia spaziale europea (Esa). I risultati sono pubblicati su Scientific Reports dai ricercatori britannici del Plymouth Marine Laboratory. Per essere elaborati, i ricercatori hanno ideato un algoritmo capace di riconoscere le firme spettrali dei vari materiali galleggianti.
LE PROVE - La nuova intelligenza artificiale è già stata testata in quattro diverse località del mondo: Accra in Ghana, le isole San Juan in Canada, Da Nang in Vietnam e l'est della Scozia. Durante questi esperimenti l’algoritmo si è dimostrato in grado di distinguere le macroplastiche dagli altri elementi naturali con un’accuratezza dell’86%, aumentata al 100% nel caso delle isole del Canada.
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