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Arte e Cultura

Aprilia, Teatro Europa: Festa della Donna tra arte e scienza

Aprilia, Teatro Europa: Festa della Donna tra arte e scienza

ROMA - In occasione della Festa della Donna, che si celebra l8 marzo 2020, il Teatro Europa di Aprilia (LT) dedica, la Giornata, alle operosità delle tre donne scienziate italiane che hanno isolato il Coronavirus.

L’omaggio avviene attraverso l’arte il 7 marzo 2020 alle ore 20,00 con la presentazione dell’opera scultorea del noto artista Francesco Guadagnuolo “Il Volto della Paura” che personifica una donna infettata dal Coronavirus, dalla fragilità umana, che interpreta la cognizione psicologica impersonando “ la paura” da Coronavirus.

L’arte di Guadagnuolo in onore alle tre donne, ricercatrici meridionali, che sono arrivate ad isolare il nuovo Coronavirus, azione indispensabile per svolgere medicamenti e per realizzare il tanto richiesto vaccino. A dirigere il Laboratorio di Virologia Lazzaro Spallanzani è la Dott.ssa Maria Rosaria Capobianchi nata a Procida, laureata in Scienze biologiche e specializzata in microbiologia, dal 2000 professa allo Spallanzani e ha dedicato un apporto sostanziale nella preparazione e organizzazione dei responsi di laboratorio ai bisogni infettivologici in campo nazionale, nell’ambito dell’identificazione dell'Istituto quale centro di orientamento dello Stato.

Del Laboratorio dello Spallanzani fanno parte, da 4 anni, Francesca Colavita, di Campobasso dopo molti incarichi in Sierra Leone per combattere l'Ebola ed inoltre, Concetta Castilletti, di Ragusa, responsabile dell’Unità dei virus emergenti, qualificata in microbiologia e virologia.

Francesco Guadagnuolo, anche lui meridionale, nato a Caltanissetta, artista internazionale, capofila in Italia del Transrealismo e Ambasciatore di Pace dell’UPF componente Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU con la sua scultura esprime la condizione della donna impaurita davanti alla recente epidemia e la interpreta con un’espressione umana straordinaria. Tra psicosi e realtà la mascherina di protezione che indossa rappresenta il suo segno visivo in un contesto d’inquietudine e di affanno. È così che l’artista ha visto il volto della donna in blu della notte come se La donna stesse per sfuggire, per non farsi riconoscere e sentirsi esclusa, mimetizzandosi nel buio, solo l’abito da sera, indossato per le grandi occasioni, dalle pieghe dorate, la tradisce per recarsi a quel Gala, al quale sognava di partecipare.

Scrive lo Storico Calogero Rotondo: «Non è arte fine a se stessa ma è un lavoro artistico, ricco di sentimenti e sensibilità, con cui il pittore e scultore siciliano propone al pubblico per dare un contributo creativo e sociale stimolando una collaborazione tra arte e scienza come un binomio innovativo e di circolazione e comunicazione dei fatti che si susseguono tutti i giorni. I tempi non sono più quelli di Picasso, tuttavia ciò che il protagonista della pittura del XX secolo e maestro e fondatore del Cubismo disse nel 1945 a Parigi per molti aspetti è sempre vivo: <Cosa credete che sia un artista! Un imbecille che ha solo occhi se è pittore, […] Al contrario è nello stesso tempo un essere politico costantemente vigile davanti ai laceranti, ardenti o dolci accadimenti del mondo, modellandosi completamente alla loro immagine. […] No, la pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, è uno strumento di guerra offensivo e difensivo contro il nemico.>.

D’altra parte nel caso dell’infezione del Coronavirus parafrasando in senso lato Picasso si coglie che il messaggio di alta creatività artistica di Guadagnuolo è che le sue opere nell’emergenza sono un mezzo sano e non strumentale di comunicazione e di circolazione, che nel panorama artistico italiano è un unicum, per la difesa contro un nemico della salute globale, della sicurezza e della condizione umana: “Uniamoci in una sfida per scoprire al più presto un vaccino per combattere il Coronavirus».

Dopo la Sars, un nuovo spettro vaga per il mondo con la prima dimostrazione del Coronavirus della globalizzazione, la scultura di Guadagnuolo riporta la paura dell’archetipo post-umano avvolto nel tempo della postmodernità.

La mostra di Francesco Guadagnuolo è visitabile presso il Teatro Europa, Corso Papa Giovanni XXIII, 32 di Aprilia (LT), dal 7 al 20 marzo 2020, con orariodal lunedì al sabato ore 9:30/12:30 – 16:00/19:30 con ingresso libero.

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