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Aumentano le temperature, diminuiscono le api, crolla la biodiversità

Le conseguenze della moria mondiale di api al centro di un convegno sulla spesa degli italiani che vedranno diminuire i prodotti nei mercati

di Giacomo Zito

ROMA – Le api stanno morendo e la colpa è anche del riscaldamento climatico. Negli ultimi cinque anni si stimano circa 10 milioni di alveari in meno nel mondo, di cui solo 200.000 in Italia. Aumentano le temperature e con esse la diffusione dei nuovi parassiti, che mettono a rischio la salute e la sopravvivenza delle api, e non solo. La loro opera di impollinatura è essenziale per il mantenimento dell’ecosistema mondiale perché favorisce l’impollinazione dei fiori. 

L’ALLARME - A lanciare il segnale è stata l’Assemblea nazionale de la Spesa in Campagna, l’associazione per la vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani, intitolata “Api, agricoltura e cambiamenti climatici. Come cambia la spesa delle famiglie italiane”.

IL COMMENTO - «Se non si interviene subito e in maniera integrata, presto le varietà di miele, così come ortaggi e frutta, saranno sempre più scarsi, o non disponibili, in primis nei mercati contadini dove gli agricoltori portano ogni giorno tipicità e biodiversità - ha chiarito Matteo Antonelli, presidente nazionale de la Spesa in Campagna -. Bisognerà comprare a prezzi più alti per avere prodotti di qualità e stare sempre più attenti alla provenienza».

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