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Arte e Cultura

Avviato con l’arte un percorso di ricucitura tra le comunità dell’Etna e dell’Alcantara

Oltre 44mila persone e 2000 bambini delle scuole hanno abbracciato il cantico

di Valerio Cruciani

PALERMO - “Controesodo”, inaugurate tutte le installazioni fotografiche monumentali del maestro Antonio Presti: un nuovo itinerario turistico-culturale guidato dalla politica della Bellezza

IL COMMENTO - «Oltre 44mila persone e 2000 bambini hanno abbracciato il Cantico come in un mantra corale che ha annullato ogni distanza territoriale per ritrovare la sua spiritualità in una grande famiglia: quella delle comunità dell’Etna e dell’Alcantara che si sono riunite e nutrite delle parole di San Francesco, della Bellezza del Creato e delle emozioni sprigionate dai bambini, dalle mamme, dai papà e dai nonni di questa Sicilia piena di energia». Ieri pomeriggio, a Piedimonte, l’ultima inaugurazione di “Controesodo”, il grande progetto del mecenate Antonio Presti, che per una settimana ha riacceso i riflettori su uno dei temi cruciali per il futuro della nostra terra, tracciando un percorso culturale, spirituale e turistico intorno a nove comuni dell’hinterland etneo: Randazzo, Castiglione di Sicilia, Malvagna, Motta Camastra, Graniti, Gaggi e Piedimonte Etneo.

I LUOGHI - La scelta di questi luoghi è stata suggerita dal grande valore dei paesi: comuni ricchissimi di risorse paesaggistiche e culturali che, tuttavia, soffrono da anni un lento spopolamento. Il progetto, che è partito da Librino per salire di quota verso la cima del Vulcano, ha rivitalizzato le strutture fondanti di queste comunità attraverso laboratori fotografici realizzati coinvolgendo i membri della famiglia e riattivando solidi principi educativi, per ricostituire il senso di appartenenza e identità. Fotografi amatoriali e professionisti, hanno immortalato le famiglie durante shooting organizzati nei luoghi vissuti quotidianamente: la Fondazione Antonio Presti ha poi selezionato gli scatti per stamparli su manifesti che sono stati affissi lungo gli assi viari principali o in luoghi simbolo dei diversi paesi. Ogni immagine è stata accompagnata dalle parole del Cantico di San Francesco (1226): una lode a Dio e alle sue opere che ancora oggi suona come un rivoluzionario manifesto di comunione e pace. Attraverso l’accostamento delle immagini con i versi del Cantico, i membri delle comunità sono stati simbolicamente “ribattezzati”, costituendo una sorta di grande canto spirituale unificante.

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