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Bangladesh, via la parola «vergine» dai moduli di matrimoni

Le altre due opzioni nel modulo - "vedova" e "divorziata" - rimarranno invariate

di Valerio Cruciani

ROMA – Una sentenza storica della Corte suprema del Bangladesh ha stabilito che le donne nel Paese non sono più tenute a dichiarare se siano vergini nei moduli di registrazione del matrimonio. Secondo quanto riferito dalla Bbc, l'alta corte ha ordinato che la parola "vergine" nei moduli sarà sostituita con la dicitura "non sposata". Le altre due opzioni nel modulo - "vedova" e "divorziata" - rimarranno invariate.

CAMBIAMENTO – Nello specifico, la corte ha affermato che la parola di lingua bengali "kumari" dovrà essere rimossa dai documenti di registrazione del matrimonio. La parola è usata per descrivere le donne non sposate, ma può anche significare "vergine". Gli avvocati dei gruppi per i diritti delle donne, che hanno presentato il caso nel 2014, hanno sostenuto con successo che i moduli per il matrimonio fossero umilianti e che violassero la privacy delle donne.

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