ROMA – Avvolti finora nel mistero più fitto, i buchi neri sono stati messi a nudo da uno strumento che, dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), è riuscito a ricostruirne il modo in cui ingoiano la materia che li circonda, come emettono raggi X e come questi processi siano controllati dalla regione immediatamente esterna al buco nero.
LO STUDIO – La scoperta, che ha conquistato la copertina della rivista Nature ed è stata presntata nel convegno della Società astronomica americana a Seattle, è stata coordinata da Erin Kara, dell'Università del Maryland e del centro Goddard della Nasa. Quando viene risucchiata in un buco nero, la materia emette lampi di raggi X e questo fenomeno, chiamato evento transiente, è di fondamentale importanza per studiare l'evoluzione di questi oggetti cosmici. Finora non c'erano dati sufficienti per stabilire se i lampi venissero generati dal disco di materia che circonda il buco nero nel momento in cui risucchiata, o se dalla regione compatta che circonda il disco di detriti (chiamata corona).
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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