ROMA - Un testimonial d'eccezione quello che il Malawi ha contattato per diventare ufficialmente l'ambasciatore delle coltivazioni di cannabis nel Paese. Si tratta di Mike Tyson, ex pugile ora imprenditore che ha investito in una fattoria di marijuana negli Stati Uniti. La mossa è stata intrapresa dall'attuale ministro dell'Agricoltura del Malawi Lobin Low, che dopo aver promosso la legalizzazione della cannabis per uso medico sta cercando di avvicinare nuovi investitori dall'estero.
LA CRITICA - Una mossa che ha sicuramente ottenuto un'ampia attenzione mediatica ma che non ha di certo fermato le critiche, specialmente in merito al passato legale dell'ex campione mondiale di pesi massimi. Nel 1992, infatti, Tyson venne condannato per stupro e passò tre anni in carcere. Per questo, il gruppo malawiano della società civile Centro per la pubblica responsabilità "non riesce a comprendere perché il Malawi vorrebbe avere uno stupratore condannato come ambasciatore del marchio, soprattutto in questo momento, quando gli sforzi per frenare la violenza contro le donne fanno parte dell'agenda del governo".
GLI ACCORDI - Secondo quanto affermato dal ministro Low, intanto, gli accordi sarebbero a buon punto. "Tyson lavorerà con noi" ha affermato Low, mentre sarebbero in via di definizione gli accordi per una visita dell'ex pugile nel Paese.
LA LEGALIZZAZIONE - In Malawi la cannabis è legale, per uso medico, dallo scorso anno. E' possibile coltivarla e lavorarla e da parte del ministro Low c'è sempre stata una forte spinta diretta agli agricoltori affinché superassero le remore e cominciassero a coltivarla.
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