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Arte e Cultura

Catania, dall'8 gennaio a teatro c'è "AltreScene"

Catania, dall'8 gennaio a teatro c'è "AltreScene"

La rassegna di arti sceniche contemporanee di ìZo sarà in scena fino al 7 maggio

di Bianca Franchi

ROMA – Terminata con i pupi dei figli d'arte Cuticchio la preview 2021, 'AltreScene', rassegna di arti sceniche contemporanee di ìZo centro culture contemporanee' di Catania, diretto da Sergio Zinna, all'inizio del 2022 entra nel vivo con altri otto spettacoli, in calendario dall'8 gennaio al 7 maggio: uno sguardo sulle migliori proposte di teatro contemporaneo nazionale, con una grossa attenzione alla nuova drammaturgia siciliana. Arte che vuol dire vita dove il corpo dell'attore gioca un ruolo fondamentale, dove la scena diventa azione drammaturgica. Si comincia l'8 gennaio con Antonio Rezza che calcherà il palco di 'Zo' con 'Io', spettacolo di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, ormai un vero classico degli artisti premiati nel 2018 con il Leone d'oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Il 29 gennaio spazio alla drammaturgia siciliana con 'Pulici', di e con Sara Firrarello, una coproduzione della romana Campo Barbarico e della catanese Spazio Oscena. Lo spettacolo ha vinto il premio Cittalaboratorio 2020 alle Orestiadi di Gibellina. Il 20 febbraio ancora drammaturgia siciliana con 'Il rasoio di Occam', di Giusi Arimatea e Giovanni Maria Currò, che cura anche la regia. In scena Tino Calabrò, Alessio Bonaffini e Marco Failla, una produzione della messinese Clan degli attori. Il 26 febbraio alle 21 e il 27 febbraio alle 18:30 torna in scena 'Lupo', di Carmelo Vassallo nella nuova messinscena curata da Savi Manna nella doppia veste di attore e regista, produzione di Leggende metropolitane, in collaborazione con Retablo e Fabbricateatro. Lupo è un racconto scritto con un linguaggio terragno, in catanese stretto, e affronta temi delicati: uno è l'omosessualità, l'altro il suo tabù. Il 13 marzo è l'attore e regista calabrese Saverio La Ruina il protagonista, con Cecilia Foti in scena, di 'Polvere', produzione di Scena Verticale da un testo di La Ruina. La piece ha vinto il premio Lo Straniero 2015, il premio Enriquez 2015 alla drammaturgia, il premio Enriquez 2015 per il miglior attore, il premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia. Il 20 marzo ancora nuova drammaturgia siciliana con 'Shuma', tratto dal testo 'Shuma Tragliabbisi', di Dario Muratore, con Peppe Macauda in scena che cura anche la regia. Una produzione Santa Briganti. Shuma è una favola ambientata in fondo al mare.

Lo spettacolo, scritto e recitato tra italiano e siciliano, prende spunto da un fatto di cronaca: un ragazzino del Mali, recuperato in mare dopo il naufragio del 18 aprile 2015, è stato trovato con una pagella cucita all'interno della propria giacca.

Allo stesso modo, in Shuma, un bambino cade in mare e tra le bolle invoca aiuto come fosse una preghiera. In compagnia di un cavalluccio marino intraprende il lungo percorso verso il SopraSopra, allegoria delle rotte dei migranti. Lo spettacolo si muove tra realtà e fantasia, attualità e leggenda, tradizione e innovazione. Il 9 aprile tornerà l'attore e regista romano Roberto Latini che metterà in scena 'Amleto + Die Fortinbrasmaschine', produzione della bolognese Fortebraccio Teatro fondata dallo stesso Latini che ha curato la drammaturgia con Barbara Weigel.

'Amleto + Die Fortinbrasmaschine' è la riscrittura di una riscrittura. Ultimo spettacolo in calendario per AltreScene 2022, il 7 maggio, è 'Il cortile' di Spiro Scimone, con la regia di Valerio Binasco, una produzione della compagnia messinese Scimone e Sframeli con gli stessi Spiro Scimone e Francesco Sframeli in scena, affiancati da Gianluca Cesale, premio Ubu 2004 come "nuovo testo italiano". 'Il cortile' è un testo di grande verità e allo stesso tempo surreale. I protagonisti vivono fra vecchie motociclette e spazzatura in una discarica degna di qualche desolante suburbio della più povera delle metropoli. Sono tormentati dalla decadenza fisica e affetti da una sorta di malinconia per i tempi migliori. Peppe, Tano e Uno non hanno più la cognizione del tempo, ma ancora tanta voglia di vivere. Sono solo tre uomini-bambini con i loro piccoli gesti, con il bisogno d'ascoltarsi, con il gusto del gioco. Lo spettacolo alterna crudele astrazione e poetico realismo, innesta le domande più aspre del presente nelle piccole ossessioni della quotidianità.

Il tragico ha anche effetti esilaranti: si ride molto ma senza mai smettere di pensare.

 

FONTE e FOTO: Agenzia Dire

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