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Confapi scrive una lettera a Conte

Confapi scrive una lettera a Conte

Una lettera al premier con sei azioni per ripartire dopo la pandemia

di Giordano D'Angelo

ROMA - La confederazione italiana della piccola e media industria privata, attraverso Maurizio Casasco, presidente di Confapi, ha mandato una lettera al premier Conte con sei azioni per ripartire dopo la pandemia da coronavirus.

CASASCO - Casasco loda «l’avvio di un ‘Percorso Atlantico’ di fattivo colloquio con gli Stati Uniti, percorso da noi gia’ pubblicamente auspicato, Paese Amico al quale ci lega storia, valori e interessi strategici comuni». Questa strada, evidenzia, «accanto a quella complessa con i Paesi Europei e l’Unione Europea, potrà a nostro avviso rivelarsi molto utile e propizia per reperire le risorse necessarie per riavviare l’Italia». «È chiaro alla nostra categoria di imprese e a noi piccoli e medi industriali che non si potrà che ripartire nelle condizioni di massima sicurezza e incolumità pubblica, allorquando le fabbriche e le sedi delle nostre imprese saranno il posto più sicuro dove stare. Il colloquio con le parti sociali e sindacali e’ fondamentale in questo ambito».

CONFAPI - Confapi suggerisce ancora «una politica di censimento degli infetti COVID-19 per il tramite di appropriati test a rapida risposta, anche con cura e attenzione alla loro età, e la richiamata a funzioni attive di tutti coloro che saranno risultati negativi o già immuni per via del superamento del virus. La gestione dei rientri dei censiti – si evidenzia – potrà farsi in base ai risultati dei test e secondo codici attribuiti alle età e ai fattori di rischio (prima i verdi, poi gli arancioni, segregazione per i rossi), come già in atto in altre esperienze di altri Paesi occidentali».

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