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COSPE Onlus per le donne in Egitto, dove 9 su 10 subiscono molestie

Raccolta fondi per un Centro alla periferia del Cairo che possa aiutare le ragazze vittime di violenza

di Maria Luigia Giarè

IL CAIRO - L’Egitto è uno dei paesi più difficili in cui una donna possa vivere. Qui, secondo un report ONU del 2013, il 99,3% della popolazione femminile ha subito almeno una forma di molestia sessuale e più dell’80% non si sente al sicuro quando esce di casa. I tassi di traffico di donne e di matrimoni forzati e precoci sono tra i più alti a livello internazionale e dei 125 milioni di donne e ragazze che nel mondo hanno subito mutilazioni genitali femminili, una su quattro vive in Egitto.

DOPO LA RIVOLUZIONE - La situazione è decisamente peggiorata dopo la Rivoluzione del 2011 che, pur avendo coinvolto diverse donne egiziane, non solo non ha prodotto l’emancipazione sperata ma al contrario ha generato un incremento delle pratiche violente nei loro confronti. Per contrastare la violenza di genere in Egitto, aiutare le vittime e supportare il sistema sanitario nazionale per la cura e la prevenzione del fenomeno, COSPE Onlus ha attivato il progetto My Life Back, parte della più ampia campagna di tutela dei diritti femminili Vite Preziose. 

L’INIZIATIVA - Fino al 19 giugno è possibile sostenere l’iniziativa tramite numero solidale 45542. Per ogni SMS o chiamata da rete fissa si potranno donare 2 o 5 euro. My Life Back si concentra nella grande area di Boulaq Al Dakrour nel Governatorato di Giza, periferia del Cairo, una zona degradata dove le donne sono continuamente discriminate e sottoposte a violenza, colpite sin dalla giovinezza, con gravi conseguenze a livello fisico e psicologico.

IL PROGETTO - Qui COSPE, in collaborazione con due associazioni locali (CEWLA - Centre for Egyptian Women's Legal Assistance e AEFL - Association of the Egyptian Female Lawyers), ha avviato il Centro Donne, una struttura che ogni anno offre prima assistenza, ricovero presso strutture sanitarie, formazione e assistenza legale a oltre 500 bambine, ragazze e donne vittime di violenza. Oltre a sostenere il Centro Donne e le sue attività, i fondi raccolti grazie alla campagna serviranno per dotare l’Ospedale pubblico di Boulaq Al Dakrour di strumenti adeguati per la cura e il recupero dei danni subiti da queste ragazze.

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