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Covid, SIMA: conferma distanza 2 metri in nuove linee guida Usa

Covid, SIMA: conferma distanza 2 metri in nuove linee guida Usa

Miani: “Bene decisione governo italiano di introdurre l’uso della mascherina all’aperto, insieme a limitazioni al traffico introdotte da alcune regioni e città"

di Maria Chiara Fantauzzi

MILANO - “Plaudiamo innanzitutto alla decisione del governo di prevedere, su tutto il territorio nazionale, l’uso obbligatorio della mascherina anche all’aperto. Una scelta che giunge quasi in concomitanza con le limitazioni al traffico disposte da alcuni governatori regionali e sindaci, per tutelare la qualità dell’aria, entrate in vigore in molte città dal 1° ottobre. Vi è, infatti, un crescente consenso circa la possibilità che il contagio avvenga attraverso la respirazione del virus che viaggia in atmosfera aperta in ragione di particolari condizioni di stabilità atmosferica, come sosteniamo da 8 mesi attraverso i nostri studi e quelli prodotti dalla comunità scientifica di riferimento". Questo il commento del professore Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), alle più recenti restrizioni introdotte da alcune regioni italiane e alla norma più importante inserita nel decreto varato ieri dal governo.

DUE METRI DI DISTANZA - “È degno di nota – continua Miani - il fatto che il più accreditato ente scientifico governativo per la prevenzione delle malattie infettive negli Stati Uniti d'America, il Centre for Disease Control (CDC) di Atlanta, ha appena aggiornato le Linee Guida anti-covid portando a 2 metri (6 feets/piedi) la distanza di sicurezza interpersonale, già suggerita da SIMA in una pubblicazione internazionale ad aprile come la più ragionevole sulla base delle evidenze disponibili. Il CDC sottolinea inoltre la maggiore facilità di diffusione dell'infezione in ambienti chiusi e poco ventilati, così come la possibilità - sebbene meno frequente rispetto al contagio interumano diretto - che il coronavirus si propaghi rimanendo sospeso nell'aria, sebbene in particolari condizioni".

IL VIRUS E LE POLVERI - Numerose pubblicazioni hanno riportato modelli di diffusione del virus per oltre i 2 metri, considerati come distanza di sicurezza in particolari condizioni atmosferiche, come quelle che si riscontrano con l’avvento della stagione fredda durante la quale la capacità disperdente dell’atmosfera si riduce drasticamente. È stato evidenziato in varie parti del mondo come vi siano forti correlazioni tra la trasmissione del virus e la presenza di elevate concentrazioni di polveri, tali da ipotizzare modelli meccanicistici in cui il particolato atmosferico può fungere da carrier per trasportare il virus su distanze che possono superare i 10 metri e favorire così eventi di superspread o di iper diffusione.

LA PREVISIONE - “Si può quindi ragionevolmente prevedere che, come l’inverno scorso, in presenza di diffusi emettitori di virus ed elevate concentrazioni di polveri per tre o più giorni consecutivi, si potrà verificare un esponenziale incremento dei contagi e della relativa mortalità nei soggetti più a rischio – precisa il Presidente di SIMA – . Occorre pertanto promuovere la massima protezione in ogni occasione per porre argine all’incremento esponenziale dei contagi estendendo, come già adottato da alcune città, l’utilizzo delle mascherine anche all’esterno quando si è in presenza di alte concentrazioni di polveri sottili e non vi è la certezza di mantenere ragionevoli distanze di sicurezza. A maggior ragione queste precauzioni devono essere mantenute in ambienti indoor dove il mantenimento della distanza di sicurezza è oggettivamente difficile, la capacità di dispersione è per definizione ridotta e la concentrazione di particolato atmosferico può raggiungere gli stessi valori di concentrazione presenti outdoor".

L'USO DELLA MASCHERINA - "La mascherina, possibilmente FFP2 (che impedisce sia l'uscita che l'entrata di goccioline), va indossata in tutti i luoghi chiusi ma anche all'aperto, qualora ci si trovi in situazioni in cui non è possibile mantenere almeno due metri di distanza interpersonale, come marciapiedi o spazi aperti al pubblico affollati, fermate di autobus e metropolitana. Questa precauzione rimane superflua in altri casi, come la passeggiata all'aperto e nel verde da soli o con i propri familiari conviventi, la pratica sportiva individuale, che non ci portano in prossimità di altre persone", conclude Miani.

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