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Crisanti: “Vaccino a dicembre? Sarei preoccupato”

Crisanti: “Vaccino a dicembre? Sarei preoccupato”

Interviene il microbiologo su Cusano Italia Tv, parlando anche dei trasporti: “Sono un'occasione di assembramento pazzesca”

di Giacomo Zito

ROMA - Trasporti "che sono un'occasione di assembramento pazzesca” mentre “non si capisce perché si sanzionino cinema e spettacoli". Così interviene il virologo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell'Università di Padova, in merito alle decisioni prese sul nuovo dpcm. Ospite del programma "L'imprenditore e gli altri" condotto da Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv, il microbiologo si sofferma sulle decisioni prese, anche legate al mondo della scuola: “Si poteva aprire un determinato distretto scolastico un mese prima per capire cosa succedeva in quella determinata area e non è stato fatto. Poi - aggiunge - si potevano fare campionamenti massicci con i test rapidi per capire se c'era trasmissione virale. Adesso qualsiasi discorso sulle scuole è fatto sulla base di intuizioni, di sensazioni".

IL VACCINO - Mostra preoccupazione, inoltre, sulla possibilità di avere un vaccino efficace prima della fine dell’anno: "Il vaccino disponibile per i primi di dicembre? Se questo dovesse accadere sarei preoccupato perché significherebbe che il vaccino non è stato testato sul campo, sulla popolazione, per dimostrare che c'è una differenza statisticamente significativa tra i vaccinati e i non vaccinati. Sarebbe veramente una cosa senza precedenti se questo accadesse. Finora - spiega Crisanti - non è apparsa una sola pubblicazione scientifica al vaglio della Comunità, che testimoni che questo vaccino ha le caratteristiche che dicono che abbia. Il vaccino - prosegue - è lo strumento più adatto a combattere le malattie infettive in termini di costi ed efficacia. Detto questo, il processo di sviluppo di un vaccino rimane molto complesso e lungo, anche nella distribuzione".

IL COMPROMESSO - In merito alle decisioni prese nell’ultimo dpcm, Crisanti commenta: “E’ un compromesso. Sono provvedimenti che diminuiscono i contatti, alcuni sono ragionevoli, altri meno comprensibili come il divieto di partecipazione a spettacoli e cinema, luoghi abbastanza regolati". Ora, conclude, “bisognerà aspettare. D’altronde i provvedimenti approvati domenica, probabilmente avranno un impatto tra 10-15 giorni”.

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