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Arte e Cultura

Cultura: Antologica di Marta Czok fino al 7 settembre

“La vera arte fa crescere l’anima del pubblico”

di Eleonora Mallone

Proposta dal MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, a cura dello Storico dell’Arte Laura Cavallaro, nella suggestiva cornice del Castello di Calatabiano, è accolta, fino al prossimo 7 Settembre 2014, la mostra evento firmata Marta Czok, pregevole artista di origini polacche che, per la prima volta, espone in Sicilia. 

 

Marta Czok (Protagonista Antologica) -  “L’arte dovrebbe aprire gli occhi e la mente. Certo, molto di ciò che oggi è chiamato “arte” – e mi riferisco sia alla pittura che alla scultura – è puramente decorativo ma anche quello ha la sua funzione in quanto è piacevole e rilassante tornare a casa e trovare un ambiente bello ed elegante. La responsabilità dell’artista è dare al suo pubblico qualcosa che valga la pena possedere. Ha la responsabilità di ricordare che la gente è intelligente e perspicace e che l’arte non diventa arte solo perché lo dice l’artista. Non basta appendere qualcosa in una galleria e illuminarla per bene per trasformarla in arte. Sarebbe come prendere in giro quelli che vengono a vedere questi lavori. La vera arte fa crescere l’anima del pubblico. Una scopa illuminata, per quanto costosa e per quanto lodata da critici e curatori di musei non riuscirà mai a farlo. Vorrei che le persone che guardano i miei dipinti si divertissero, si sentissero più potenti e mai sole. Ci sono molte persone là fuori che la pensano come me ma non hanno né il tempo né l’occasione per dire la loro. Spero di essere il loro portavoce, anche se solo sulla tela. Ho molti progetti per il futuro e ho pochi anni a disposizione ma vorrei davvero produrre qualcosa che risvegli una passione infinita e permetta alla gente di rendersi conto della verità autentica, invece delle favole con cui ci imboccano costantemente i nostri “leader” manipolatori, che si tratti dello Stato o della Chiesa”.

Laura Cavallaro (Curatore dell’Antologica) - “Quello di Marta Czok è un mondo di personaggi e cose visitato dapprima dentro di sé, alla stregua di un sogno, di un’epifania generata dall’eclettica fantasia di un’artista bambina e rivisitato, poi, dalla sensibilità e dal vissuto di una donna che la vita ha forgiato artista adulta e matura. Di origini polacche, venuta al mondo nel 1947, Marta Czok riesce a coniugare il suo sentire identitario con la forza espressiva della figurazione, stimolando così la comunicazione e la partecipazione sensoriale dello spettatore che diviene esso stesso metafora satirica del sistema sociale in cui vive e domina o, al contrario, dal quale è dominato. Così, questa mostra antologica di Marta Czok racchiude opere come “Un Napoleone qualsiasi” (1991), “The cake makers” (2004), “Robot” (2007), “Miracle solution” (2012), circa un ventennio, o poco più, di produzione artistica, in cui descrivere una molteplicità di istanti, immagini e significati, di intimità e di universalità. Un repertorio in cui il tratto preciso dell’acrilico e dell’olio si sposa con il segno più nebuloso del carboncino e della grafite, in cui personaggi dai volti ilari, dalle espressioni stranite e dai corpi torniti e pieni, convivono con più magre e seriose figure ed in cui lo spazio si fa, per vuoti e pieni, ma in esso ogni cosa vi trova il suo posto. Marta Czok dipinge l’esistenza ed il suo sentire è in mezzo. È lungo quel labile confine tra esistenza e non-esistenza, tra reale ed irreale, tra metafisiche e metaforiche realtà e potenti aneliti di denuncia e di speranza. È lungo quel confine che siamo anche noi, spettatori, straniti e consapevolmente straniati dal dispiegarsi davanti ai nostri occhi di un’opera d’arte”.  (stralcio da “L’estetica dell’esistenza nei dipinti di Marta Czok”)

Giuseppina Napoli (Direttore MacS) - «Genitori polacchi, nata in Libano. Giovanissima si trasferisce a Londra e si muove nel mondo fino in Italia. Marta è una viaggiatrice, nei luoghi e nei tempi. La sua pittura è un’indagine culturale, quasi antropologica, dell’umanità. Con acuta ironia e delicata poesia, Marta Czok raffigura nelle sue opere lo scorrere della vita. Sulla tela prende forma la messinscena dell’umanità e l’artista, da regista consapevole ed illuminata, lascia intuire cosa si nasconde dietro le luci del palcoscenico. Un talento raro, un’artista commovente, una donna speciale». 

 

 

 

Biografia Marta Czok - Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. L’anno successivo si è trasferita con la famiglia a Londra dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando ripetutamente alla Royal Academy Summer Exhibition. Negli ultimi 25 anni ha esibito le sue opere in Europa ed America collaborando anche al progetto “Alitalia per l’Arte”. Nel 2000 Alitalia le ha commissionato un trittico che è stato poi donato a Giovanni Paolo II per il suo ottantesimo compleanno. Nello stesso anno è stata invitata dall’Ambasciata Francese presso la Santa Sede a realizzare un’opera sul tema del Giubileo che è stata esposta nell’ambito della mostra Roma Jubilans. Nel 2008 la televisione nazionale polacca le ha dedicato un documentario nel quale si evidenziava il rapporto tra il suo lavoro e la seconda guerra mondiale. Tra le sue mostre più recenti meritano una particolare segnalazione la mostra antologica che si è tenuta nel 2005 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, la personale presso l’Abbazia di Pomposa (FE) del 2006 e la mostra tenutasi a Palazzo Ferrajoli (Roma) a gennaio 2009, al Museo Civico di Albano, a gennaio 2010, e a Palazzo Antico Ghetto (Padova), a gennaio 2011, dedicata ai bambini nella guerra e nell’Olocausto. Altra mostra degna di nota, About Us, che ha portato una selezione di opere dell’artista sul tema dell’umanità a Palazzo dei Papi (Viterbo), a marzo 2011, Palazzo Zuckermann (Padova) a ottobre 2011, e Palazzo Zenobio (Venezia) ad aprile 2012. Per finire segnaliamo Dietro le quinte, che si è tenuta a settembre 2012 presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati. 

 

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