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Dimore D’epoca propone “Sulle Orme di Romeo e Giulietta“

Dimore D’epoca propone “Sulle Orme di Romeo e Giulietta“

Due notti da passare a Palazzo Brenzoni, una magnifica residenza storica del 1300 situata nel pieno centro di Verona, a due passi da Piazza Erbe e Piazza Brà

di Claudio Carassiti

VERONA - Un palazzo con una storia che riporta al fantasma del conte Brenzoni, per anni insonne e irrequieto vagane per le sale del palazzo, disperato per le condizioni di degrado in cui si trovava la sua residenza, fino all’incontro con una bimba che è riuscita a trovare una soluzione e a tranquillizzare il povero conte. Con la cura dei dettagli di Dimore d'Epoca, si viene immersi in questo ambiente fantastico, grazie a un design raffinato e studiato, per un'esperienza romantica a metà tra arte e storia.

PALAZZO BRENZONI - Residenza Palazzo Brenzoni è una struttura storica del 1300 completamente restaurata con un intervento concepito fin d’ inizio con l’ intenzione di smorzare la rigidità che spesso caratterizza gli edifici monumentali. All’apparato decorativo storico sono stati quindi volutamente affiancati pezzi di design e opere contemporanee, proprio come elementi di rottura.. L’accostamento e la mescolanza di stili del progetto di interiors ha permesso di ottenere un risultato più avvincente e contemporaneo E’ stata riposta maniacale attenzione alla cura dei particolari, in modo da ottenere sette unità abitative, dove l’ospite possa vivere una esperienza altamente gratificante, dovuta alla percezione generata dall’essere circondati dal bello a 360 gradi, come del resto è l’esperienza che coglie l’ avventore che visita la città di Verona.

IL PROGETTO DI INTERIORS - Il concept del progetto di interiors ha quindi introdotto una modalità di inserimento di pezzi di arredo e accessori dagli anni’50 agli anni ’80, oggetti iconici di un’epoca volutamente diversa da quella di origine del contenitore. Alcuni di questi oggetti con forte matrice iconica ricorrenti all’interno degli alloggi, riconducono al mondo della lirica (strumenti musicali), proprio perché si è dedicato ogni appartamento ad un’opera lirica (Otello – Carmen – Traviata – Aida – Nabucco – Rigoletto), in omaggio alla tradizione veronese più famosa nel mondo. Altri oggetti utilizzati nell’allestimento delle unità immobiliari costituiscono un chiaro riferimento al mondo dei viaggi (i bauli, le valigie ed i mappamondi), in omaggio agli avventori della struttura ricettiva. A completamento dell’allestimento si sono utilizzate una serie di lampade, di tavoli, di sedie, di poltrone, di scrivanie comunemente definite vintage ma con una forte matrice di riferimento all’epoca di appartenenza con l’introduzione di manufatti iconici di design riconoscibili come ad esempio il tavolo ottagonale “DOGE” di Carlo Scarpa, uno dei caposaldi del movimento “Ultranazionale” prodotto da Simon dal 1968, piuttosto che gli specchi “UNGHIA” design Bonetto vero must anni ‘70, i portariviste di Gio Stoppino Design 2 prodotti da Kartell anni ‘70, i tavoli “FRATE” di Enzo Mari per Driade, le sedie di Cassina design Gianfranco Frattini degli anni ‘60 , il tavolino anni ’70 di Paolo Piva prodotto da B&B Italia, sculture anni ’70, portaombrelli “RAINBOWL” design Sebastian Bergne prodotti da Driade, poltrone design Zanuso anni ’60, tavolo “TULIP” design Eero Saarinen anni ‘70. Anche le pentole a corredo dell’allestimento sono nuove ma design Pininfarina, sono state introdotte delle bilance anni ‘60 e la posateria con la particolarissima finitura champagne ice.

L'UBICAZIONE - L’ubicazione poi strategica, nel pieno centro storico a ridosso del Duomo, a due passi da Piazza Erbe e Piazza Brà, ne fanno la scelta ideale di chi per qualsiasi motivo decide di soggiornare a Verona e vuole scegliere una soluzione alternativa meno impersonale di un albergo e più accogliente e libera.

LA STORIA DEL PALAZZO - Il fantasma del Conte Brenzoni si aggirava disperato per le stanze del suo Palazzo, ma non riusciva a dormire in quanto non poteva trovare pace vedendo lo stesso andare in rovina, in quanto nessuno dei suoi discendenti si preoccupava della manutenzione. I vicini potevano percepire chiaramente i suoi lamenti, soprattutto durante la notte. Nessuno però osava avvicinarsi né tantomeno varcare la soglia. Finalmente una giorno una dolce bimba entrò nel Palazzo è trovo il Conte Brenzoni accovacciato in un angolo, che piangeva e gli chiese : «Perché piangi?». Il Conte le rispose: «È da anni che non posso dormire, perché il mio Palazzo sta andando sempre più in rovina!». La bimba allora rispose. «Non preoccuparti troverò io una soluzione!». Il Conte cadde in un sonno profondissimo e quando dopo anni si risveglio, con enorme suo stupore vide che il suo palazzo era stato completamente restaurato, con una cura che mai avrebbe potuto immaginare; neppure lui stesso sarebbe riuscito in tale impresa. Lo colse all’ improvviso una tranquillità e soddisfazione non comune su questa terra. Così, finalmente fu libero dalla sua condizione di fantasma, che vagava irrequieto senza pace nelle varie stanze del palazzo, e la sua anima salì al cielo.

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