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Droni e robot marini nel futuro della blue economy

Grande successo a Gallipoli per “Sea Drone Tech Summit”

di Anna Arena

GALLIPOLI - Il futuro della Blue Economy vedrà crescere l’utilizzo di droni e robot marini. Queste sofisticate macchine hanno già iniziato a rivoluzionare ogni attività e professione legata al mondo del mare, dalle riprese sottomarine all’esplorazione dei fondali, dal monitoraggio dell’ambiente marino alla ricerca di siti archeologici o di navi affondate, dal controllo di piattaforme offshore e di allevamenti ittici fino al soccorso di naufraghi e bagnanti in difficoltà. Una conferma del trend in crescita di queste applicazioni hi-tech ai vari settori dell’economia del mare si è avuta nei giorni scorsi a Gallipoli (Le), dove si è svolto il “Sea Drone Tech Summit 2018”, prima edizione del congresso nazionale su droni e robot per impiego marino, ospitato dall’Ecoresort Le Sirenè (Gruppo Caroli) e dal Circolo della Vela. Oltre 150 esperti, tecnici e ricercatori, provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamento per una due giorni di lavori nella cittadina salentina, presentando il meglio della ricerca e della produzione di droni e robot marini e subacquei in Italia.

IL FUTURO - Molte le novità presentate durante il congresso, che ha visto 20 relazioni tecniche di alto livello. La Marina Militare ha illustrato l’impiego duale dei droni marini e le linee di indirizzo del progetto “Maritime Underwater System”. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha invece presentato il sistema di ricerca strumentale subacquea integrata del Servizio Sommozzatori. L’ENEA ha fornito i primi dettagli del programma per l’impiego di droni con tecnologia a sciame, mentre l’Istituto di Ingegneria del Mare del CNR ha mostrato alcuni risultati dell’impiego di droni aerei e marini nell’Artico norvegese. Diversi gli atenei presenti al congresso di Gallipoli. L’Università del Salento e l’Università di Firenze, entrambe collegate al polo interuniversitario ISME (Integrated Systems for the Marine Environment), hanno presentato le proprie attività nella realizzazione di sistemi autonomi subacquei e di superficie, tra cui i robot “FeelHippo” e “WiMust”. L’Università di Verona, da parte sua, ha illustrato il progetto “H2020 Intcatch” relativo a droni intelligenti per il monitoraggio della qualità delle acque interne, mentre droni a guida autonoma per il monitoraggio costiero sono stati al centro dell’intervento dell’Università Sapienza di Roma. Interessante anche la relazione della Scuola di Robotica di Genova sui progetti di formazione in ambito scolastico per docenti e studenti.

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