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Emergenza rifiuti in Costa Paradiso: l'allarme dei residenti per rischio incendi e salute

Emergenza rifiuti in Costa Paradiso: l'allarme dei residenti per rischio incendi e salute

La località sarda è in pericolo a causa dell'accumularsi di rifiuti e di sterpaglie che la società addetta non raccoglie da mesi. Il rischio è alto

di Federico Marconi

COSTA PARADISO (SS) - Otto milioni di metri quadrati di rocce monumentali, corbezzoli, lentischi, cisti, lecci, ginepri, eriche, elicrisi, ginestre, rosmarini e lavande selvatiche, un mare dai fondali ricchissimi e spettacolari, tramonti mozzafiato che ogni sera accendono l'orizzonte con colori non riproducibili da nessun pittore. Un angolo di paradiso che rischia di diventare un inferno. A Costa Paradiso, splendida località affacciata sul golfo dell'Asinara amata da Monica Vitti, Michelangelo Antonioni e altri famosi personaggi, è emergenza rifiuti da mesi e la situazione è vicina al collasso. 

IL TERRORE - "Siamo preoccupati. Peggio: terrorizzati che da un momento all'altro divampi un incendio", spiega Diana Lanciotti, pubblicitaria, scrittrice e giornalista che qualche anno fa ha lasciato le sponde del lago di Garda per coronare il sogno di vivere nel luogo che l'ha conquistata a inizi anni '90. "Da mesi si sono accumulate in tutto il territorio, a bordo strada e vicino alle isole ecologiche, montagne di sfalci delle potature, che si sono seccati diventando altamente infiammabili. A questi cumuli si aggiungono sacchi di immondizia che non vengono rimossi. Le isole ecologiche (anche se per definirle così ci vuole uno sforzo di fantasia) sono uno sfacelo e c'è da aver paura a entrarci. È come se vivessimo da mesi con taniche di benzina depositate lungo le strade, e quando arriverà il maestrale, che è previsto nei prossimi giorni, saremo esposti a rischi altissimi. Ma già lo siamo, perché basta un mozzicone acceso per mettere a rischio un territorio abitato in estate da almeno 10.000 persone. Siamo oltre duemila proprietari di case, e paghiamo regolarmente e profumatamente la TARI (tassa rifiuti) e, chi non è residente, l'IMU. Costa Paradiso è la lottizzazione più grande della Sardegna e da più di cinquant'anni è il volano dell'economia locale e di buona parte del nord Gallura. Eppure veniamo trattati in modo indegno da chi dovrebbe offrirci servizi essenziali. Una situazione di degrado e inciviltà che sta mettendo a repentaglio la nostra sicurezza e la nostra salute, azzerando il decoro dell'ambiente e deprimendo il valore delle nostre abitazioni. Chiunque viene per passare una vacanza in questa splendida località rimane inorridito dall'incuria e dall'accumularsi di rifiuti che sono sparsi lungo le strade di tutto il comprensorio. Chi dovrebbe intervenire e tutelarci fa orecchie da mercante".

LA QUERELLE - La vicenda si inquadra in una ben più ampia querelle che vede da anni fronteggiarsi l'attuale amministrazione comunale di Trinità d'Agultu (di cui Costa Paradiso fa parte, costituendo la fonte delle maggiori entrate per le casse comunali e per l'economia del territorio in genere, con un introito calcolato sui 20 milioni di euro, stando cauti) e gli oltre duemila proprietari di case, rappresentati da un Consiglio di Amministrazione da loro stessi eletto. 

LA RETE FOGNARIA - "La materia del contendere", spiega Diana Lanciotti, "è il completamento della rete fognaria che non è più adeguata a servire un così elevato numero di utenze. In questo senso, Costa Paradiso sta scontando anni di amministrazioni "distratte" rispetto ai veri problemi. L’attuale Consiglio di Amministrazione della Comunità di Costa Paradiso, con il consenso dei proprietari, sta cercando di risolverli nel rispetto delle leggi vigenti. Purtroppo il Comune e parte dell’imprenditoria locale stanno frenando il normale iter che prevede il coinvolgimento degli enti preposti (in questo caso Egas e Abbanoa), nel solco della legalità. La situazione si sta trascinando da troppi anni e la conflittualità tra proprietari e amministrazione comunale è salita ingiustificatamente alle stelle, alimentata da chi pensa di trarre vantaggio dalle divisioni, incrinando lo spirito di collaborazione che ha improntato i rapporti negli anni passati".

LA TENSIONE - La tensione è alta, al limite dello scontro: sono tante le questioni in sospeso e le domande che sorgono. "Ad esempio", spiega ancora Diana Lanciotti, "come mai il TAR (tribunale amministrativo regionale, n.d.r.), che dovrebbe decidere a chi spetta l’onere dell’impianto fognario, da otto anni continua a rinviare la sentenza, lasciando che una parte del territorio viva in una situazione di illegalità, con scarichi non consentiti? Lo stesso TAR che in situazioni analoghe, qua in Sardegna, non ha avuto difficoltà a riconoscere e sanzionare le inadempienze dell'ente pubblico. Come mai il Comune per anni ha rilasciato permessi di costruire anche su terreni non allacciati alla rete fognaria? Come mai gli enti preposti, pur avendo partecipato a diversi tavoli delle trattative, non danno seguito agli accordi presi e non si assumono i propri obblighi? Come mai i proprietari, attraverso la Comunità che li rappresenta, da anni devono prendersi in carico la gestione (con conseguenti spese e responsabilità) di opere pubbliche che non competono loro, come il depuratore e le strade? Come mai questa parte d’Italia viene ignorata da chi dovrebbe far rispettare le normative? Eppure non è il Far West... Siamo più di duemila proprietari e come cittadini italiani che pagano le tasse e hanno investito sul territorio abbiamo il diritto e il dovere di abitare in case a norma di legge e di chiedere a chi deve di provvedere al più presto. Non tocca al privato cittadino farsi carico di opere pubbliche, soprattutto quando c’è di mezzo la salute e la legge stabilisce chiaramente i ruoli. È assurdo che un territorio, di cui Costa Paradiso dovrebbe essere il fiore all’occhiello, non riesca a uscire dall'impasse e che qualcuno alimenti le contrapposizioni raccontando che i proprietari vogliono accollare ai cittadini di Trinità le spese della fognatura. Non è vero: la fognatura andrà fatta secondo la normativa, con il coinvolgimento degli enti preposti, come nel resto d’Italia. La legge è chiara. Gli interessi in gioco sono tanti, ma solo uno conta: quello di un territorio splendido da cui qualunque intento speculativo va tenuto lontano".

EMERGENZA RIFIUTI - A questa annosa querelle ora si aggiunge l'emergenza rifiuti, che proprio nella stagione propizia agli incendi sta diventando letteralmente esplosiva. Le due questioni paiono collegate da un filo conduttore: la posizione di belligeranza adottata dal Comune di Trinità d'Agultu nei riguardi del CdA eletto dai proprietari di Costa Paradiso per rappresentare i loro legittimi interessi. Il contratto per la gestione dei rifiuti è stato infatti stipulato dal Comune di Trinità con una ditta specializzata nello smaltimento rifiuti, mentre il Consiglio di Amministrazione della Comunità di Costa Paradiso non ha mai avuto voce in capitolo in questo rapporto, da cui è totalmente escluso. Eppure è stato chiamato a risponderne con una denuncia per danno ambientale. In proposito, l'ingegner Gianni Monterosso, presidente del Consiglio di Amministrazione di Costa Paradiso eletto dai proprietari, ci ha rilasciato questa dichiarazione: "Come CdA ci siamo da subito impegnati a risolvere la questione della fognatura, che si trascina da anni, e abbiamo fatto tutti i passi che ci competono per coinvolgere gli enti preposti e riportare la questione nell'ambito della legalità. Ma finora ci siamo trovati davanti al classico muro di gomma. A ogni passo in avanti ne seguono due indietro. E ora ci troviamo ad affrontare questa pericolosa emergenza rifiuti. Stiamo cercando di smuovere gli ingranaggi di enti che finora hanno ignorato il problema e qualcosa si sta muovendo. Ma non competerebbe a noi intervenire, perché il contratto per la gestione dei rifiuti è tra Comune di Trinità e la ditta appaltatrice, che finora ha disatteso gli impegni. Qualcuno sta cercando di far ricadere la responsabilità su di noi, che rappresentiamo la proprietà, ma è un gioco che non ci riguarda. Così come non ci interessano le beghe politiche, economiche e di potere che hanno per oggetto il nostro territorio, che abbiamo scelto per la sua bellezza e la sua particolarissima natura". 

DIANA LANCIOTTI - Diana Lanciotti, pubblicitaria, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco, è nota per i suoi libri sugli animali. Per chi ama i gatti: C’è sempre un gatto-Dodici (g)atti unici con finale a sorpresa e La gatta che venne dal bosco, storia piena di ironia, emozione e magia. Gli amanti dei cani la conoscono per la quadrilogia di Paco: Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice, In viaggio con Paco e Paco, il simpatico ragazzo, bestseller che hanno per protagonista Paco, il trovatello testimonial del Fondo Amici di Paco. Grazie ai libri fotografici I miei musi ispiratori, Occhi sbarrati e Mostri canini si è fatta apprezzare anche come fotografa. In Mamma storna ha narrato la storia vera di un piccolo storno caduto dal nido. Boris, professione angelo custode è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani”. Unendo i temi a lei cari, amore, mare, animali, ha scritto Black Swan-Cuori nella tempesta, White Shark-Il senso del mare, Red Devil-Rotte di collisione e Silver Moon-Lo stregone del mare, romanzi d’amore e di mare con i quali ha inaugurato il filone del “romanticismo d’azione”.

 

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