COMO – Anche nel campo della medicina estetica il lockdown ha portato grandissimi cambiamenti. Costretti tra le quattro mura domestiche o nei casi più fortunati nel giardino di casa, la quasi totalità delle persone si è rapportata con gli altri attraverso uno schermo, per mezzo di video chiamate, e il rischio di trovarsi a volte in disordine.
IL COMMENTO - «Mai come in questo momento il nostro viso è stato sotto riflettori, e anche le persone più comuni sono state protagoniste di una sorta di Grande fratello del lockdown», spiega il chirurgo estetico ed esperta di moda e bellezza, Monica Gabetta Tosetti. Questo ha portato tantissime persone all’utilizzo di filtri e di App specifiche per fare in modo che il proprio volto fosse più bello nei confronti dei propri interlocutori.
L’USO CONTINUO - L’uso quasi incontrollato di queste App purtroppo ha portato le persone, e soprattutto gli adolescenti, a recarsi nello studio dei medici o dei chirurghi estetici con la richiesta di poter avere il viso, la pelle o i lineamenti, trasformati come fa un App o un filtro», continua la dottoressa, che gestisce anche un atelier di famiglia a Como Un obiettivo molto ambizioso da raggiungere, che a volte non è realisticamente realizzabile, parlando appunto di App o filtri presenti sulle applicazioni, con effetti difficili da replicare nella realtà.
UN POSSIBILE DANNO - E questo negli adolescenti è diventato un problema veramente grande, dietro cui si celano addirittura degli atti di cyberbullismo. La dottoressa Monica Gabetta Tosetti, che è stata spesso durante questo lockdown in rapporto con i clienti dell’atelier, e le pazienti in videochiamata, ha sentito particolarmente chiaro e forte questo problema.
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