BRUXELLES - I deputati delle commissioni per le libertà civili e gli affari esteri e la sottocommissione per i diritti umani hanno discusso il quadro giuridico delle operazioni di ricerca e soccorso, nonché le sfide affrontate dalle persone che lavorano sul campo con i rappresentanti delle ONG.
I MEMBRI - Membri di Sea Watch, Solidarity at Sea, Sea Eye, Seebrücke Germania, Open Arms, Médecins sans Frontières e Migrant Offshore Aid Station hanno obiettato ai deputati che le loro attività sono state ingiustamente criminalizzate. Si rammarica che i media e le autorità stiano concentrando la loro attenzione ora sulle ONG che svolgono queste operazioni di salvataggio, e non sulla crisi umanitaria che si sta verificando nel Mediterraneo.
LA LEGGE - Hanno sottolineato che, secondo la legge marittima internazionale, le persone salvate in mare devono essere immediatamente trasportate in un porto di sicurezza e hanno insistito affinché la guardia costiera libica non conduca operazioni di ricerca e soccorso. Le ONG che hanno salvato la vita nel Mediterraneo sono state finaliste al Premio Sakharov dello scorso anno per la libertà di pensiero.
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