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Parlamento Europeo

Europa: 32% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030

I nuovi ambiziosi obiettivi dell'UE in materia di energie rinnovabili, tra cui l'autoconsumo e i biocarburanti

di Giulio Calenne

BRUXELLES - Il Parlamento e il Consiglio hanno concordato provvisoriamente una quota di energia da fonti rinnovabili pari ad almeno il 32% del consumo finale lordo dell'Unione nel 2030, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023.

IL PRINCIPIO - I due colegislatori hanno deciso di attuare il principio del "primo dell'efficienza energetica", ovvero definire le priorità, in tutte le decisioni in materia di pianificazione energetica, politica e investimenti, misure per rendere più efficiente la domanda e l'offerta di energia.

QUOTA MINIMA - Una quota minima di almeno il 14% del carburante a fini di trasporto deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030. In particolare: i biocarburanti di prima generazione, basati su colture alimentari, devono raggiungere un livello massimo ai livelli del 2020 (con un 1% in più) e in nessun caso superare il 7% del consumo finale di trasporto su strada e su rotaia; e la quota di biocarburanti avanzati e di biogas deve essere almeno dell'1% nel 2025 e almeno del 3,5% nel 2030.

PRODUZIONE CIBO - I biocarburanti per la produzione di cibo come l'olio di palma, che hanno un elevato "cambiamento indiretto della destinazione dei terreni" (ILUC, ovvero il modo in cui viene utilizzata la terra da colture non agricole, come praterie e foreste, con un impatto negativo sulle emissioni di CO2), essere gradualmente eliminati attraverso un processo di certificazione per i bassi biocarburanti ILUC, che deve essere istituito.

AUTO-CONSUMATORE - Secondo l'accordo provvisorio, gli Stati membri devono garantire che un consumatore dell'UE abbia diritto a diventare un auto-consumatore rinnovabile, che può: generare energia rinnovabile per il proprio consumo, immagazzinare e vendere la produzione in eccesso; installare e utilizzare sistemi di accumulo dell'energia elettrica combinati con impianti che generano elettricità rinnovabile per l'autoconsumo, senza responsabilità per eventuali doppie tariffe; non essere soggetto ad alcun addebito o tassa sull'energia auto-consumata fino al 2026, con alcune eccezioni limitate previste successivamente; ricevere una remunerazione per l'elettricità rinnovabile autogenerata che alimentano nella rete; aderire alle comunità di energia rinnovabile per integrare l'autoconsumo nella transizione verso un'energia più pulita.

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