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Scienze

Farmaci, ormai si producono in 3D

La tecnica è stata messa a punto nell'università scozzese di Glasgow

di Matteo Bertoncini

ROMA – Rivoluzione all'orizzonte nella produzione dei farmaci, grazie alla stampa in 3D. Dopo essere state messe alla prova con successo sui materiali più diversi, dalle plastiche ai metalli fino ai cibi, le stampanti 3D hanno dimostrato di rendere più semplice ed economico produrre farmaci a basso costo e su misura, ritagliati sulle esigenze di ciascun individuo. Descritta sulla rivista Science, la tecnica è stata messa a punto nell'università scozzese di Glasgow, dal gruppo del chimico Philip Kitson.

COME FUNZIONA – La stampante 3D per i farmaci basa su un software per l'analisi chimica e moduli di plastica che possono essere assemblati a seconda delle esigenze. Il software permette di identificare le reazioni chimiche e i processi necessari per ottenere un particolare farmaco. Quindi la stampante si mette al lavoro per fabbricare contenitori e componenti. Il primo farmaco stampato in 3D è stato il baclofene, che agisce rilassando i muscoli, ed è stato preparato a partire dai suoi precursori in sole tra tappe.

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