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FISE: a cavallo nessuna differenza

FISE: a cavallo nessuna differenza

Per la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con Disabilità la Federazione Italiana Sport Equestri mette in campo tante iniziative

ROMA - L’eliminazione delle “disparità” e il potenziamento dei “servizi educativi” con lo scopo di un “pieno” inserimento sociale sono le basi della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità che si celebra il 3 Dicembre e istituita nel 1981 dall'Assemblea Generale dell'ONU, per promuoverne l'inclusione e combattere ogni forma di discriminazione.

Trattare in modo adeguato i ragazzi più deboli come quelli con disabilità vuol dire rivolgersi anche a quelle strutture che integrano con successo i normali percorsi terapeutici.

L’importanza del contatto tra questi ragazzi e l’ambiente naturale favorisce le condizioni ideali per vivere in modo indipendente e partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita.

Gli Sport equestri hanno la fortuna di potere contare su un compagno di sport, riconosciuto ormai anche come un formidabile terapeuta. Il rapporto con il cavallo diventa un elemento imprescindibile di cura. Montare a cavallo significa “annullare” le differenze tra i ragazzi normodotati e quelli affetti da disabilità anche più gravi, che possono condividere le stesse esperienze.

Per questa giornata la Federazione Italiana Sport Equestri si sta muovendo in due direzioni. Una, oramai consolidata dell’ippoterapia e degli interventi assistiti con gli animali e l’altra più recente con l’Osservatorio Nazionale Anti Molestie. La Fise è stata la prima Federazione sportiva ad costituire una propria Commissione, che collabora e condivide anche componente con quella istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento dello Sport.

“La coesistenza dell’atleta-uomo e dell’atleta-cavallo – ha dichiarato il Presidente FISE, Marco Di Paola - è il più importante particolare che rende unico il nostro sport. Un connubio indissolubile grazie al quale l’uomo, nella storia recente, è riuscito non solo a ottenere successi sportivi, ma certamente anche a curare diversi disagi, grazie alla pratica riabilitativa. Praticare Sport equestri vuol dire anche conoscere e coltivare nobili valori solo grazie all’interazione con un altro essere vivente. Generosità, disponibilità, altruismo e predisposizione all’ascolto sono solo alcuni di essi. Davanti al cavallo siamo tutti uguali. È un incredibile elemento di aggregazione che non consente distinzioni culturali, fisiche o economiche e che collabora generosamente chiunque gli si presenti davanti. Sono questi – ha concluso Di Paola – i valori che il nostro sport deve promuovere e divulgare e che, anche grazie al prezioso contributo dei nostri istruttori, sono tramandati ai nostri atleti e agli appassionati.”

Nella Giornata dedicata alla disabilità “Non lasciare nessuno indietro” è l’indicazione per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo e favorire una società capace di far fronte in maniera positiva alle difficoltà di chi è più debole e che spesso continua a scontrarsi con barriere culturali e ambientali la cui eliminazione rappresenta un obiettivo indispensabile per il benessere di quelle persone che convivono con una o più forme di disabilità.

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