ROMA - Il commissario agli Affari economici della Ue, Paolo Gentiloni, in un’intervista a la Repubblica a proposito di Recovery fund e Recovery plan, ha detto: «Non mi preoccupano le scadenze di queste settimane, rispetto alle quali non c’è un particolare ritardo italiano. Piuttosto penso alla seconda metà del 2021 e nel 2022, va evitato il rischio di mancare un appuntamento storico. Qualità del piano e sua attuazione sono sfide che potrebbero diventare molto difficili».
IL COMMENTO - «Ho due osservazioni da fare su altrettante priorità», aggiunge. «La prima – spiega Gentiloni – è che lo sforzo della Commissione Ue con tutti i Paesi è di insistere sul fatto che le spese da fare devono essere prevalentemente su investimenti e riforme. Non bastano gli incentivi, che pur non essendo esclusi non sono una priorità». La seconda «è quella che mi preoccupa di più: l’attuazione, l’esecuzione del piano. Perchè il Diavolo non è nei dettagli del piano ma nelle procedure per eseguirlo. Vista l’esperienza che abbiamo in Paesi come Italia e Spagna sulla difficoltà dell’assorbimento delle risorse europee, si tratta di una sfida enorme perchè questi fondi vanno impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2026».
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