Gheddafi esce dal bunker e con una macchinetta elettrica si fa portare alla conferenza stampa prevista per fare il suo punto della situazione odierna in Libia. Mentre parla non tiene in alcun conto che le sue truppe mischiate insieme ai mercenari stanno pianificando un'offensiva militare per la riconquista di Marsa el Brega, importante snodo petrolchimico nel Golfo della Sirte. La Libia avverte il dittatore "combattera' fino all'ultimo uomo e all'ultima donna" e che in caso di attacco americano o della Nato "ci saranno migliaia di morti". Parlando a Tripoli in occasione del 34/o anniversario della proclamazione della Jamahiriya, il 'regime del popolo' voluto da Gheddafi dopo la rivoluzione del 1969, il Colonnello ha puntato l'indice contro l'Italia, affermando che "e' stata costretta a chiedere scusa per l'occupazione coloniale e a pagare miliardi per questo". "Abbiamo costretto l'Italia ad inchinarsi e ad ammettere i propri errori: e' stato un fatto storico che ha aumentato il nostro prestigio. l'Italia mi ha baciato la mano". Rivolgendosi infine direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva detto che Colonnello non ha piu' il controllo della Libia, Gheddafi ha affermato con forza: "Berlusconi ricordi che la famiglia Gheddafi e' la Libia".
ROMA - Quando per tutta una vita hai fatto parlare di te – nel bene o nel male – è difficile smettere. Quando sei stato un autentico modello da seguire per quello che riuscivi a...
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