ROMA - In occasione della Giornata internazionale delle foreste che ricorre domani, Greenpeace Italia diffonde il rapporto “Le piantagioni non sono una soluzione per i cambiamenti climatici” per denunciare la tendenza di governi e multinazionali a spacciare per “riforestazione” la creazione di piantagioni ad uso commerciale, in modo da poter continuare ad investire nell’industria estrattiva.
IL COMMENTO - «Colossi delle energie fossili come Shell, Total e Bp sono responsabili di alcune delle più devastanti distruzioni ambientali della storia umana. E ora vorrebbero far passare la creazione di piantagioni ad uso commerciale come riforestazione, facendoci credere che piantare qualche albero possa autorizzare a continuare ad estrarre petrolio, gas e carbone» afferma Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.
IL RIPRISTINO - Ripristinare le foreste e ricorrere alle cosiddette “soluzioni basate sulla natura” per affrontare le sfide socio-ambientali è essenziale per mantenere l’aumento medio della temperatura globale entro 1,5°C. Tuttavia, le multinazionali del petrolio e del gas, così come le compagnie aeree che sostengono di poter compensare le proprie emissioni di CO2 e diventare “carbon neutral” grazie ad alcune iniziative di piantumazione di alberi, stanno abusando pericolosamente del concetto di “soluzioni basate sulla natura”.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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