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Grecia, due progetti per studiare gli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo

Grecia, due progetti per studiare gli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo

Il Paese ellenico si pone in prima linea nella ricerca di dati sul cambiamento climatico nel Mare Nostrum

di Giacomo Zito

ROMA - Il clima sta cambiando in tutto il mondo e ormai da anni è stato lanciato l’allarme su una delle aree più fragili del nostro pianeta: il mar Mediterraneo. Per monitorare i cambiamenti che stanno avvenendo nel Mare Nostrum, in Grecia due centri di ricerca stanno quindi lavorando per creare delle infrastrutture con cui misurare i cambiamenti climatici nell’aria e nelle acque del Mediterraneo sud-orientale. Si tratta in particolare di un osservatorio e di un nuovo sottomarino, a cui vengono dati i compiti di controllare e monitorare l’aria e i fondali del Mediterraneo, per prevedere possibili disastri climatici e raccogliere quindi dati sui cambiamenti climatici. Si tratta di progetti co-finanziati dalla Bei, la Banca Europea per gli Investimenti, e che saranno portati avanti da due enti ellenici. Il primo, l'Osservatorio Nazionale di Atene, si sta occupando della costruzione dell'Osservatorio Panellenico Geofisico di Antikythera.

L’OSSERVATORIO - Pangea, questo il nome della nuova struttura, sarà posto nell'isola di Antikythera, un piccolo isolotto quasi disabitato tra Creta e il Peloponneso. "Il progetto Pangea - spiega Manolis Plionis, presidente dell'Osservatorio Nazionale di Atene - costituirà un grande balzo in avanti nella misurazione dei parametri atmosferici e nella costruzione di modelli climatici per l'area del Mediterraneo sudorientale. Il Mediterraneo è un hotspot per i cambiamenti climatici e i dati ci aiuteranno a capire come questi cambiamenti si evolveranno negli anni a venire e che conseguenze avranno sulla società e sull'economia".

I FONDALI - A occuparsi delle ricerche dei fondali, invece, sarà il Centro Ellenico per le Ricerche Marine, impegnato nella costruzione di un nuovo sommergibile per le ricerche oceanografiche, con l’obiettivo di sostituire il precedente, ormai archiviato dopo 35 anni di esplorazioni.

IL PRESTITO - Sia Pangea che il Centro per le Ricerche Marine si stanno portando avanti nella ricerca e comprensione dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo nel mondo e principalmente nel Mediterraneo. Proprio per questo la Banca Europea degli Investimenti ha acconsentito a un prestito da 57.7 milioni di euro al governo ellenico proprio per finanziare la costruzione dell’osservatorio e del nuovo sottomarino. "L'operazione - spiega Costas Kargakos, dirigente dei prestiti alla Bei che ha lavorato sui due progetti - sostiene gli sforzi del governo greco per promuovere gli investimenti nelle ricerche strategiche delle infrastrutture e punta a contribuire alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, massime priorità per la Bei e l'Unione Europea".

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