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Greenpeace: bene il no dell’Italia al glifosato, diminuisce il numero dei paesi a favore del rinnovo

La Commissione ha annunciato un nuovo voto in sede di comitato d’appello

di Matteo Bertoncini

ROMA - I Paesi membri dell’Unione per la sesta volta non hanno sostenuto la proposta della Commissione europea per rinnovare l’autorizzazione al glifosato, l'erbicida più utilizzato a livello Europeo e collegato a cancro e a danni ambientali. La votazione di oggi sulla proposta di rinnovo per cinque anni ha visto nove Paesi contrari (tra cui l’Italia), cinque astenuti e quattordici a favore.

IL COMMENTO - «Bene il no dell’Italia al voto odierno, mentre la Commissione continua a cercare l’appoggio per una nuova autorizzazione per il glifosato, noncurante degli scandali legati ai “Monsanto Papers” e al “copia-incolla” nelle valutazioni del rischio europee. Non si può continuare a permettere la contaminazione di suolo, acqua, cibo e persone, il glifosato deve essere vietato ora, non fra tre, cinque o dieci anni» – dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura di Greenpeace Italia.

L’ANNUNCIO - La Commissione ha annunciato un nuovo voto in sede di comitato d’appello, ma non ci si aspettano cambiamenti sostanziali delle posizioni del Paesi membri. Successivamente, la Commissione Ue ha il potere di adottare autonomamente la propria proposta di rinnovo, anche senza il supporto dei governi.

CINQUE ANNI - Il Parlamento europeo ha recentemente chiesto un phase-out totale del glifosato entro cinque anni, a cominciare da restrizioni immediate per gli usi non professionali e come disseccante in pre-raccolta.

LE FIRME -  Oltre un milione di persone hanno firmato nel 2017 un'iniziativa dei cittadini europei che chiede alla Ue di vietare il glifosato in Europa, e i sondaggi mostrano che in Italia, Francia, Portogallo e Grecia è in crescita il sostegno per il bando.

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