ROMA - Mentre in sole cinque settimane quasi mezzo milione di cittadini dell'Unione europea ha firmato la petizione che chiede alla Commissione europea di vietare in Ue il glifosato, domani l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) potrebbe respingere l’avvertimento dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’OMS, che ha classificato questo diserbante come “probabilmente cancerogeno”. I regolamenti Ue vietano l'uso di pesticidi quando vi sono prove sufficienti per dimostrare che sono cancerogeni per gli animali. Secondo la IARC il glifosato soddisfa questi criteri. Diverse organizzazioni hanno inoltre sollevato preoccupazioni circa possibili conflitti di interesse all’interno della commissione incaricata della valutazione del glifosato dell’ECHA, e all’utilizzo per la proprie valutazione anche di studi non pubblicati.
LA PETIZIONE - lanciata l’8 febbraio scorso da una vasta coalizione europea, composta da decine di organizzazioni di 15 Paesi diversi – chiede alla Commissione Ue di bandire il glifosato, riformare il processo di approvazione dei pesticidi, e fissare obiettivi vincolanti per ridurre l'uso dei pesticidi nell’Unione europea. La Commissione sarà costretta a prendere in esame queste richieste se entro un anno la petizione verrà firmata da almeno un milione di cittadini dell’Ue, superando il quorum in almeno sette Stati membri.
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