ROMA – Funziona male e frena l’economia, la Pubblica Amministrazione italiana sta diventando un problema reale per il Paese. Anche i cittadini lo percepiscono, tanto che il grado di fiducia e soddisfazione è tra i più bassi d’Europa. Ad affermarlo è l’Ufficio studi della CGIA. «Secondo uno studio presentato qualche mese fa – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la PA ammonta a 57 miliardi di euro. Pari a 3 punti di Pil, questa spesa costituisce un freno allo sviluppo, agli investimenti e all’occupazione».
I COSTI PER LE IMPRESE - «La nostra PA – afferma il segretario della CGIA Renato Mason – non solo paga con un ritardo del tutto ingiustificato, ma quando lo fa non versa più l’Iva al proprio fornitore. Pertanto, le imprese che lavorano per lo Stato, oltre a subire tempi di pagamento spesso irragionevoli, scontano anche il mancato incasso dell’Iva che, pur rappresentando una partita di giro, consentiva alle imprese di avere maggiore liquidità per fronteggiare i pagamenti correnti. Questa situazione, associandosi alla contrazione degli impieghi bancari nei confronti delle imprese avvenuto in questi ultimi anni, ha peggiorato la tenuta finanziaria di moltissime Pmi».
LE ECCELLENZE - Nonostante le note negative, l’Ufficio studi della CGIA ci tiene anche a sottolineare quelle che sono, invece, le eccellenze del nostro Paese. Il servizio sanitario in molte regioni centro-settentrionali, ad esempio, o il livello di insegnamento in molte scuole e Università, così come la qualità del servizio effettuato dalle forze dell’ordine.
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