ROMA - Intelligenti come volpi pur di arrivare al cibo preferito. Non stiamo parlando dei gatti, che hanno giustamente la nomina di "approfittatori" pur di raggiungere il loro scopo, ma del migliore amico dell'uomo, ovvero il cane. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Animal Cognition. Marianne Heberlein, biologa evolutiva dell'Università di Zurigo, ha avuto segnali di questa capacità quando ha visto uno dei suoi due cani distrarre l'altro, fingendo ci fosse qualcosa di interessante in giardino, per sottrargli la cuccia.
IL TEST - Così ha voluto testare se queste doti da "manipolatore" valessero anche con l'uomo. Ha abbinato alcuni cani al proprio padrone, sempre disponibile a ricompensarli con leccornie, e a due sconosciuti: uno generoso e pronto a elargire spuntini, e uno competitivo, istruito per mostrare loro cibo e poi tenerselo.
RISULTATI - I cani hanno imparato molto in fretta a non guidare l'umano "egoista" e competitivo verso la ciotola con la salsiccia. Nella maggior parte dei casi, l'hanno condotto alla scatola vuota, assicurandosi così di avere una chance di ricevere il cibo prediletto dal padrone. In pratica, gli animali hanno capito che l'unico modo per accertarsi di avere la salsiccia era ingannare il volontario "antipatico".
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