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Arte e Cultura

"Il paradiso alla fine del mondo", l'immigrazione vista da Nicola Brunialti

L'autore propone una prospettiva ribaltata che offre uno spunto di riflessione originale

ROMA – Un libro che fa riflettere sul tema attuale dell’immigrazione, ma con una prospettiva ribaltata che offre uno spunto di riflessione originale. Questo è “Il paradiso alla fine del mondo”, romanzo scritto da Nicola Brunialti ed edito da Sperling & Kupfer (pagg. 256 - € 16,90). Pubblicitario, scrittore e pronipote di Alessandro Manzoni, Brunialti è anche coautore di “Abbi cura di me”, canzone presentata al Festival di Sanremo 2019 da Simone Cristicchi.

QUI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE CON PAOLO BONOLIS E SIMONE CRISTICCHI

LA TRAMA – All’inizio del nuovo millennio i paesi africani sono i più ricchi della Terra e una massa infinita di profughi tenta di lasciare la miseria degli stati del Nord del mondo in cerca di un futuro migliore. Il romanzo narra di una ragazza costretta ad abbandonare la sua poverissima patria, la Germania, e intraprendere insieme alla sua famiglia un interminabile viaggio della speranza verso le coste siciliane: l’unico punto di partenza per l’Africa. Teresa sta per diventare nonna, ma non è una futura nonna come tutte le altre. Ha solo 42 anni e da quando ne aveva sedici vive a Freetown, in Sierra Leone, dove è arrivata come profuga. Ventisei anni prima, infatti, nel 2023, Teresa ha dovuto lasciare una poverissima Germania per intraprendere insieme alla sua famiglia un interminabile viaggio della speranza verso le coste siciliane: l’unico punto di partenza per tutti i barconi dei migranti diretti in Africa.
Questo perché dall’inizio del nuovo millennio il mondo è capovolto. I paesi africani sono i più ricchi della Terra, mentre quelli europei, vessati da anni di recessione economica, di crisi climatica e da numerose guerre, sono diventati invivibili. Così, da allora, ogni giorno una massa infinita di profughi tenta di lasciare la miseria degli Stati del Nord del mondo in cerca di un futuro migliore. Teresa è tra quei pochi fortunati che ce l’hanno fatta, ma a carissimo prezzo.
Ora, mentre attende in ospedale che si compia nuovamente il miracolo della vita, ripensa a tutto quello che ha rischiato, alle violenze subite, a ciò che ha perduto attraversando il Mediterraneo ventisei anni prima, per arrivare alla sua terra promessa. Il luogo che finalmente ha potuto chiamare casa.

QUI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE CON PAOLO BONOLIS E SIMONE CRISTICCHI

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