ROMA - Italia sono oltre 700.000 le persone con un lieve disturbo cognitivo, metà dei quali progredirà ad una forma di demenza, per lo più Alzheimer, nei 3 anni successivi. Il professor Paolo Maria Rossini, coordinatore clinico del progetto Interceptor e direttore Area Neuroscienze della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, spiega: «Nello studio che arruolerà 400 pazienti saranno valutati dei biomarcatori per stabilire quali siano più sensibili e specifici per predire la conversione del lieve declino cognitivo in demenza di Alzheimer». Patrizia Spadin, Presidente Aima, commenta: «Riuscire a fare una diagnosi tempestiva è davvero fondamentale per le famiglie che hanno davanti un lungo percorso»
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
Leggi l'EditorialeQuesto sondaggio è chiuso.