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In Perù oggi si vota

In Perù oggi si vota

Il Paese dovrà eleggere i 130 membri del Congresso unicamerale guidato dal governo di Vizcarra

di Giacomo Zito

ROMA - Una giornata di urne aperte in Perù. Oggi, infatti, i cittandini dovranno scegliere i nuovi membri del Congresso unicamerale del Paese andino. A contendersi i 130 posti del Congreso ci sono numerosi candidati, ma nessuno di questi potrà aspirare a diventare Presidente. Le elezioni, infatti, hanno l'unico scopo di rinnovare l'organo legislativo, secondo una speciale decisione presa a fine settembre dal Presidente della Repubblica Martín Vizcarra. 

IL CONTESTO - In tutto quanto il Paese queste elezioni sono state definite come "speciali" in quanto non sono parte del normale processo democratico del Paese. Secondo la Costituzione del Perù, infatti, i cosiddetti "periodi parlamentari" durano 5 anni e, quello iniziato nel 2016 con la vittoria dell'ex presidente Pedro Pablo Kuczynski, si deve concludere nel 2021. Quelle di oggi, quindi, sono delle elezioni di fine mandato, utili solo a costruire un nuovo Parlamento che resterà in carica per un anno, per finire la normale legislatura. 

LA DECISIONE - L'attuale presidente del Perù, Martín Vizcarra, ha indetto queste elezioni dopo aver dovuto lottare contro la maggioranza del Congresso in mano all'opposizione, capitanata dal partito guidato da Keiko Fujimori, Forza Popolare. La lotta riguardava le riforme per l'elezioni dei membri del Tribunale Costituzionale, che secondo Vizcarra non erano abbastanza regolate da un meccanismo giuridico che permettesse di sapere con certezza la la provenienza dei candidati da eleggere. Forza Popolare, al contrario, voleva la loro elezione e proprio per questo motivo scelse di votarli senza l'esecutivo. Di tutta risposta Vizcarra, in un discorso alla Nazione, proclamò lo scioglimento del Congresso e il ritorno alle urne. Il Congresso provò a deligittimarlo, ma alla fine gli stessi membri del Tribunale Costituzionale diedero ragione al presidente e si indissero le elezioni speciali.

L'ESCAMOTAGE - Per indire le nuove elezioni Vizcarra dovette studiare un escamotage per rompere i regolamenti della Costituzione. Impose, quindi, di votare la fiducia al suo governo affinché poi avesse la maggioranza necessaria per votare le riforme da lui volute. Nel caso in cui il Parlamento non gliela avesse votata, Vizcarra avrebbe potuto sciogliere l'organo legislativo grazie a un regolamento della Costituzione. Infatti, se durante un mandato presidenziale un governo viene sfiduciato per due volte, il suo presidente può chiedere al Tribunale di sciogliere la Camera e indire nuove elezioni. Dato che la prima sfiducia il suo governo l'aveva avuta quando in carica c'era ancora Kuczynski, per Vizcarra una seconda sfiducia gli avrebbe dato la legittimità per lo scioglimento. Il Congresso, però, rispose votando prima i membri del Tribunale Costituzionale e poi la fiducia al governo, sperando in questo modo di rendere inefficace l'azione del presidente. Ciò non avvenne e ora il Paese è di nuovo alle urne.

I SONDAGGI - Secondo gli ultimi sondaggi ci sono tre partiti che si contendono la maggioranza relativa del Congresso. Azione Popolare, Forza Popolare e il Partido Morado. Il primo potrebbe arrivare ad avere circa il 6 o 7% delle preferenze, gli altri di poco sotto. Le percentuali così basse dei sondaggi sono date dal fatto che quasi la metà dei cittadini, a una settimana dal voto, si era dichiarata ancora indecisa su chi votare, proprio a causa della molta sfiducia popolare verso tutto l'apparato politico. I numerosi scandali di corruzione, che hanno travolto tutti i partiti esistenti in Perù, hanno creato un clima di sfiducia e malcontento che ha portato molte persone a scegliere anche di annullare semplicemente il voto. Chiunque riuscirà a passare il turno, comunque, rimarrà in carica per un solo anno. Quello che Vizcarra spera, in questo frangente, è che, grazie alla sua mossa, si possa costituire un nuovo Congresso con una maggioranza a suo favore che gli permetta di attuare quelle riforme osteggiate per anni dal partito fujimorista e che aiuterebbero il Paese a uscire da un'attuale situazione di crisi di fiducia tra popolo e rappresentati politici. 

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