ROMA – Gli ormeggi per le barche e la zona per i commerci, ma anche una immensa vasca, grande addirittura come dodici piscine olimpioniche, che doveva servire per la raccolta dell'acqua e per la compensazione delle piene del fiume. Scoperto da una missione archeologica dell'Università La Sapienza di Roma guidata da Licia Romano e franco D'Agostino, sta tornando alla luce nell'Iraq meridionale, nel sito di Abu Tbeirah, un porto risalente al III millennio avanti Cristo, il più antico mai scavato in Iraq.
LA SCOPERTA – «Il porto situato nella parte N-O del Tell di Abu Tbeirah (ndr. collina formata da accumuli antropici) è un bacino artificiale, una zona più depressa, circondata da un massiccio terrapieno con un nucleo di mattoni d'argilla» raccontano Licia Romano e Franco D'Agostino «con due accessi che lo mettevano in comunicazione con la città e che sono chiaramente visibili anche dalle immagini satellitari di Google. Si tratta del porto più antico sinora scavato in Iraq, visto che le uniche testimonianze di strutture portuali indagate archeologicamente provengono da Ur, ma sono di duemila anni più tarde».
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