ROMA - Per l’Italia sarà un 2020 a crescita quasi-zero secondo le stime della Commissione Europea. L’economia fatica a ripartire e, di conseguenza, aumenta il rapporto tra PIL e debito pubblico. Secondo le previsioni diffuse il 7 novembre dalla Commissione, per il 2019 l’Italia dovrebbe crescere dello 0,1%, di molto al di sotto rispetto alla media dell'Eurozona, che dovrebbe attestarsi sull'1,1%. Poco ottimismo anche per il 2020, dato che le stime prevedono una crescita dello 0,4%, rispetto alla media dell'area euro stimata all'1,2%. A sorpresa, insieme all’Italia, dovrebbe esserci la Germania, con una crescita stimata del +0,4%.
DISOCCUPAZIONE - Sulla disoccupazione non si annunciano miglioramenti. Nel periodo 2019 - 2021, dovrebbe rimanere stabile al 10%, mentre nell'euro-zona dovrebbe calare dal 7,6% del 2019 al 7,3% del 2021. Fino a questo punto, osserva la Commissione, «il mercato del lavoro è rimasto resiliente davanti al rallentamento dell'economia; tuttavia, gli ultimi dati indicano un deterioramento» che «probabilmente spingerà i datori di lavoro a tagliare posti o a ricorrere a forme di lavoro temporaneo, come indica il crescente numero di lavoratori coperti dalla Cassa Integrazione Guadagni». Non vengono date molte speranze: è improbabile che il tasso di disoccupazione cali, anche perché il reddito di cittadinanza «probabilmente spingerà più persone a registrarsi ufficialmente come disoccupate».
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