ROMA - La cadenza delle stagioni viene interpretata attraverso le ricette di Vea Carpi, autrice e protagonista del libro “La Mia Pasta Madre - Il pane, i dolci, la vita in montagna”, edito Raetia. Vea, pisana di nascita ma trentina per scelta, spiega come è stato importante per lei fare il pane in casa: le ha cambiato radicalmente la vita e l’ha portata a decidere di lasciare un lavoro in città per preferire la montagna, il Mas del Saro in Valle dei Mocheni, vicino a Trento. Il fil rouge della sua storia è la pasta madre, un impasto magico fatto di sola farina e acqua.
IL LIBRO - Il libro, risultato di un anno e mezzo di lavoro con il supporto e la guida della educatrice e formatrice Irene Hager (che si è occupata della versione in lingua tedesca), è la raccolta di 54 ricette di ciò che si può realizzare con la pasta madre. Suddivise nelle 4 stagioni e intervallate da suggerimenti pratici (con illustrazioni di Giorgia Pallaoro), contengono anche consigli sugli strumenti di cucina da utilizzare, i tempi utili (“…la sera preparate il lievitino…”) e aneddoti e fotografie, che trasformano ciascuna ricetta in un racconto di ciò che succede nella vita di Vea nel suo maso, con la sua famiglia. Ecco svelati i segreti per realizzare il pane quotidiano, ma anche il pane del bosco, le treccine dolci, gli scones al sambuco e semi di finocchio, le brioches di montagna, gli waffle al farro con avanzi di pasta madre e molto altro. In ogni spiegazione si sente la voce di Vea, che guida il lettore e lo fa sentire partecipe di una routine consolidata.
LA PASTA MADRE - La pasta madre è la semplice miscela di acqua e farina che crea un ambiente perfetto per lo sviluppo dei lieviti naturali. In questa zona d’Italia è facile trovare la Sauerteig, la pasta acida fatta solo con farina di segale, con la quale si realizza il tipico pane nero. La differenza più importante è che la pasta madre va benissimo anche per la preparazione dei dolci. Panificare con la pasta madre non è solo una filosofia di vita, ma convince anche per molte ragioni puramente pratiche. Il pane fatto con il lievito madre ha un sapore più pieno, più ricco. È anche più facilmente digeribile rispetto ai prodotti da forno tradizionali, grazie ai lunghi tempi di riposo dell’impasto. È caratterizzato da una crosta croccante e scura che permette al pane di rimanere fresco più a lungo (la fermentazione anaerobica crea un ambiente acido che tiene lontani batteri e muffe).
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