ROMA - "Quando si è trattato del Covid-19 tutti gli svantaggi italiana sono stati stati travolti da un grande vantaggio: l'Italia non era gravata dalla disastrosa leadership statunitense". Così scrive Paul Krugman, un noto opinionista del New York Times, in un articolo che inizia con una domanda apparsa a molti come una provocazione, ovvero: "Perché l'America di Trump non è come l'Italia?". L'argomento in questione è, ovviamente, quello in merito alla gestione della crisi sanitaria causata dal coronavirus. Secondo l'opinionista, l'Italia, nonostante i suoi problemi derivanti dal debito pubblico alle stelle, da una popolazione tra le più anziane al mondo e una distribuzione demografica sfavorevole, ha saputo rispondere nel migliore dei modi all'emergenza sanitaria, riuscendo così a uscire in poco tempo dal lockdown. "Sapete come si risponde Krugman? - si chiede, in un post su Twitter, il sottosegretario agli Esteri Manlio di Stefano -. Nonostante tutte le difficoltà strutturali, l’Italia ha avuto un’ottima gestione politica della crisi. Non devo aggiungere altro. Avanti così".
LA LEZIONE - Nonostante, quindi, l'Italia nell'articolo venga descritta più volte come "l'uomo malato dell'Europa", ha saputo dare una lezione agli Stati Uniti, spiega l'editorialista, che aggiunge: "In questi gionri gli americani posso solo invidiare il successo dell'Italia nel mitigare il coronavirus e nel suo rapido ritorno a un certo tipo di normalità che è un sogno distante per una nazione [gli Usa] che era solita congratularsi con se stessa per la sua cultura del 'fai-da-te'. L'Italia è spesso descritta come 'l'uomo malato d'Europa': questo allora cosa ci rende a noi?".
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