ROMA – Produrre tecnologia costa troppo per l’ambiente. Il nostro stile di vita, le nostre scelte e i nostri consumi, anche in fatto di tecnologia, impattano direttamente sull’inquinamento, il consumo della risorse e quindi sulla salute del pianeta.
IN ITALIA - Basta pensare che ogni anno in Italia cittadino produce in media circa 500 chili di rifiuti a testa, tra cui, a farla da padrone, ci sono gli elettrodomestici e gli oggetti tecnologici obsoleti come gli smartphone.
LO STUDIO - Uno studio della Facoltà di Ingegneria della MacMaster University, in Canada, ha lanciato l’allarme su quanto sia sottovalutato l’impatto degli smartphone sulla salute del pianeta. Secondo lo studio nel 2040, sebbene l’energia consumata dagli smartphone sia veramente minima si stima che inquineranno almeno la metà di tutto il sistema dei trasporti del mondo intero.
I METALLI - In base ai dati forniti dal consulente minerario David Michaud si è scoperto poi che per produrre i metalli che compongono uno smartphone di ultima generazione dal peso di 130 grammi, dovrebbero essere utilizzati circa 34 chilogrammi di roccia. Calcolando che nel solo 2017 è stato venduto un miliardo e mezzo di smartphone della più nota marca di cellulari, si stima che per produrli è stata necessaria l’estrazione di ben 34 miliardi di chili di roccia.
L’IMPATTO - Una quantità enorme, che ha contaminato ben 100 miliardi di litri di acqua, con un carico di circa 100 litri di acqua inquinata per ogni smartphone prodotto. In sostanza la produzione di un modello di nuova generazione produce il 10% in più di CO2 rispetto al vecchio e come se non non bastasse solo 1 smartphone su 10 viene riciclato correttamente. Numeri spaventosi che richiedono un cambio di rotta urgente se vogliamo evitare il totale collasso del pianeta.
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