ROMA - Il Busto del Salvatore è stata l’ultima opera del Bernini, “il suo beniamino”, quella che l’Artista amò di più, e in cui infuse tutta la sua maestria, il suo genio, la sua devozione e, in ultima istanza, tutta l’esperienza della sua sublime arte. L’Opera fu realizzata non a favore di qualche illustre mecenate, ma perché il Bernini, uomo di profondissima fede, dopo tanti ritratti fatti nella vita a grandi del mondo, a Papi e a Re, voleva ritrarre il Re dei re, nelle sembianze del “Più Bello dei Figli d’Uomo”, e onorarlo, dall’immagine partendo dall'immagine dell’Uomo de Dolori della Sindone.
LA BASILICA - Nel 2016 nella Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura, nel corso di una tappa della sua precedente fortunata mostra fotografica dal titolo Fratello Sole - Sorella Luna, Daniela di Sarra nota che il busto del Salvatore del Bernini, presente nella Basilica, somiglia in modo impressionante al Cristo della Sindone.
L’AUTRICE - La curiosità spinge l’Autrice a seguire un’indagine fotografica e con sorpresa realizza che i due volti, quello della statua e quello della Sindone, sono sovrapponibili: la spiegazione di tale evento ha motivato la ricerca durata due anni, che l’ha portata a capire il mistero e a restituirci il volto dell’Uomo della Sindone, ritratto dal genio del Bernini nella sua ultima opera, quella che scolpì per devozione e per la sua ‘buona morte’.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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