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La valigia dell'attore: il programma di stasera prevede 'L'ultimo pizzaiolo' e 'The man of trees'

La valigia dell'attore: il programma di stasera prevede 'L'ultimo pizzaiolo' e 'The man of trees'

La valigia dell'attore fa parte del circuito “Le isole del cinema”, progetto artistico atto a promuovere il territorio culturale sardo

di Stefania Abbondanza

SASSARI - Continua il ciclo di eventi e proiezioni del festival 'La valigia dell'Attore' con la proiezione di due film previsti per stasera, 27 luglio, alla Fortezza I Colmi (Strada panoramica), sull'Isola di La Maddalena. Alle 21,15 Sergio Naitza e Pino Boi introducono la proiezione del documentario 'L’ultimo Pizzaiolo' di Sergio Naitza, con Pino Boi, Luciano Cancedda, Dante Cadoni, Mario Piras. A seguire Salvatore Manca, Bruno Petretto, Giovanni Salis, Daniela Tamponi, Matilda Deidda e Alessandro Pala Griesche introducono la proiezione di 'The man of Trees', Liberamente ispirato al racconto di Jean Giono 'L’uomo che piantava gli alberi'. La regia è di Salvatore Manca, mentre il cast è composto da Bruno Petretto, Giovanni Salis, Daniela Tamponi, Matilda Deidda. La voce è quella di Alessandro Pala Griesche.

L'ULTIMO PIZZAIOLO - 'L'ultimo pizzaiolo' è un documentario che, attraverso la memoria storica, colma il vuoto di un certo modo di fare cinema, analizzando il mestiere di colui che manovrava le pizze dei film per le proiezioni in sala. Un cinema che non c’è più a causa della rivoluzione digitale che ha colpito i sistemi di registrazione e gli audiovisivi, all’interno di un cambiamento della società epocale lento e progressivo. Attraverso il recupero di alcuni testimoni del mestiere di quegli anni, tra operatori, proiezionisti e chi stava tutto il giorno in cabina ad accudire le macchine e ad assicurare la riuscita della proiezione, il film ricostruisce un immaginario fatto di oggetti, gesti, scritte, manifesti, schermi, sedie e poltroncine, proiettori, pellicole, documenti e cose rimandanti all’universo cinematografico vissuto dal pubblico fino a non molti anni fa. Il “pizzaiolo” a cui rimanda il titolo è Pino Boi, cagliaritano da sempre vissuto in città, che racconta del suo straordinario percorso tra le sale del capoluogo sardo nel dopoguerra, oggi scomparse per lasciar spazio a supermercati e negozi di abbigliamento. Viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti per raccontare un pezzo di memoria collettiva dei sogni di celluloide e immortalare questi luoghi prima che vengano cancellati dal profilo urbano di città e paesi. Con i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti, mestiere soppresso dalla tecnologia, e dello storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola: appunto “l’ultimo pizzaiolo”.

THE MAN OF TREES - Film personale e poetico, ispirato a 'L’uomo che piantava gli alberi', romanzo breve di Jean Giono, pubblicato nel 1953, The man of trees si incentra sulla figura di Jean, contadino, allevatore artista e animatore del giardino d’arte di Molineddu, nel sassarese, e del suo mondo incantato che fa dialogare il corpo con la mente. Il momento narrativo della parola evocato dal regista, di cui il protagonista è l’alter ego, si fonde con altri linguaggi artistici, primo fra tutti una danza la cui scansione ritmica segna la storia e verte lo sguardo su una forza emotiva interiore che fa da ponte tra vita e natura. Una trama poetica che si dissolve nella plasticità dell’immagine filmica, rivolta ad un messaggio fortemente ambientalista che promuove l’idea di ambiente come un tutto in cui l’uomo è parte attiva proprio nella coscienza del suo ritorno alle radici, alla ricerca e conquista di un equilibrio ecologico universale. Al progetto, che gode del sostegno della Fondazione di Sardegna, hanno aderito le associazioni Wwf Italia, Lips Cult Lega Italiana Poetry Slam, Molineddu e Moviment’Arti. “Jean ha un legame cosmico e viscerale con la natura, il richiamo ad essa come fonte della vita. Il suo è un gesto d'amore verso la natura sfruttata, violentata e inaridita dall'uomo "civilizzato"; è a lei che il protagonista dedica un intera esistenza con umiltà e trasporto. Consumismo, comodità e materialismo spengono l'amore per la vita sostituendolo come merce di scambio. La nostra condizione umana è senza speranza, siamo diventati incapaci di comunicare in modo diretto, di manifestare liberamente le nostre emozioni, non abbiamo altro da fare che attendere la morte nella brama del benessere. Jean no: Jean, guidato dalla sua musa ispiratrice, senza egoismo e aspettative, pianta semi di Quercia, ghiande, alberi... dove prima non c’era nulla, solo per amore...”.

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