ROMA - La percezione del tempo e dello spazio cambia di persona a persona, dipende tutto dalle condizioni fisiche in cui una persona verte in quel determinato momento. A ribadirlo è uno studio ella Colorado State University e della Purdue University che hanno notato come chi soffra di sovrappeso giudichi gli oggetti più distanti di quanto in realtà non siano.
LO STUDIO - Molto interessante il fatto che questo fosse collegato al peso effettivo, e non alla percezione del peso: in altre parole, anche chi era convinto di pesare meno di quel che pesava in realtà, e si credeva in forma ma non lo era, valutava le distanze come più ampie. L’idea che ciascuno ha del proprio peso non entrerebbe in gioco, ma solo il peso reale: non si tratterebbe quindi di un fattore puramente psicologico. Secondo i ricercatori, una spiegazione sarebbe legata al fatto che la forma fisica determina le capacità motorie, che a loro volta influenzerebbero la percezione dello spazio: ecco allora che chi fa più fatica a muoversi percepirebbe lo spazio come più dilatato.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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