MILANO - Uno studio coordinato dal gruppo di glaciologia dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con il laboratorio di Houston della Nasa, il sincrotrone Diamond Light Source britannico, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Università Roma Tre e l’Università di Hong Kong, ha rilevato che i sedimenti ricchi di jarosite, individuati sulla superficie di Marte dal rover Opportunity della Nasa, sarebbero legati alla presenza di grandi calotte di ghiaccio che hanno coperto parte del Pianeta rosso nel suo passato geologico, come in Antartide.
IL COMMENTO - Massimo Frezzotti, dell’Università Roma Tre, ha commentato: « I campioni di ghiaccio della perforazione di Taldice - spiega Massimo Frezzotti, dell’Università Roma Tre - hanno permesso di ricostruire il clima di Marte degli ultimi 300.000 anni».
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