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Umbria, la Lega strappa il governo alla sinistra triplicando i consensi. L'analisi del voto

Banco di prova fallito per l'accordo giallo-rosso: persi 21 punti percentuali rispetto al 2015

di Giacomo Zito

ROMA - Finisce con una sconfitta ben oltre le aspettative la lunga esperienza a sinistra dell'Umbria. Alle ultime elezioni regionali, infatti, la destra trainata dalla Lega è riuscita a prendere il sopravvento. Non può che esultare la formazione guidata da Matteo Salvini, che triplica i propri consensi rispetto al 2015, riuscendo a riportare alle urne tanti elettori che da tempo avevano messo la propria scheda elettorale nel cassetto.

L'AFFLUENZA - Il primo dato, infatti, da tenere in considerazione rispetto a queste elezioni riguarda l'affluenza, arrivata al 64,7%, ben oltre il dato registrato nel 2015 del 55,4%. Una crescita in "netta controtendenza" rispetto alle scorse elezioni, rileva l'Istituto Cattaneo, e si conferma come la più forte mai osservata nella regione dal Dopoguerra a oggi.

IL CONFRONTO - Rispetto a quattro anni fa, la candidata di centrodestra guadagna più di 108mila voti, arrivando a ben 255.158, molti dei quali provenienti dalla Lega a trazione salviniana che passa dai circa 50mila voti del 2015 agli attuali 154.413. Cresce, raddoppiando i consensi, anche Fratelli d'Italia, che ottiene in totale 43.443 voti. Inclemente, d'altro lato, la sconfitta dell'esperimento giallo-rosso tra Pd e Cinque Stelle. Il primo, storicamente vincente in Umbria, ha perso rispetto a quattro anni fa 32mila voti, arrivando domenica scorsa a 93.296. Ancora più netta la perdita del M5S: se nel 2015 il Movimento aveva ottenuto circa 51mila voti, alle scorse elezioni si è fermato sulla soglia dei 31mila, perdendo in percentuale 7,2 punti. 

L'ANALISI - In totale, considerando il totale dei voti di M5S e Pd alle elezioni del 2015, l'esperimento tra i due non ha di certo giovato. In termini percentuali, infatti, rispetto al 2015 i due partiti perdono 21 punti percentuali, passando dal 57,9% al 36,8%. Un risultato che, in vista delle necessarie attenzioni che il Governo dovrà porre a livello nazionale, non può che giovare al clima che respira a Palazzo Chigi.

 

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