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Paolo Ruffini ospite di “Lingue a Sonagli” racconta la sua “fortunata” quarantena

Paolo Ruffini ospite di “Lingue a Sonagli” racconta la sua “fortunata” quarantena

«Isolamento forzato? Io sono un privilegiato perché vivo in hotel»

di Giordano D'Angelo

ROMA - Intervistato da Bussoletti durante la puntata del talkshow “Lingue a Sonagli” trasmessa in diretta radio alla mezzanotte di mercoledì 22 aprile su RadioRock106, Paolo Ruffini ha scherzato sull’accostamento della sua quotidianità in quarantena ad un film di Wes Anderson.

PAOLO RUFFINI - Paolo Ruffini è un attore comico e un regista molto apprezzato nel cinema italiano. Noto anche per le sue sortite televisive dai tempi di Mtv fino alla più recente conduzione su Italia1 di “Colorado”. Ha portato tutta la sua allegria nell’ultima puntata di Lingue a Sonagli, il salotto sgualcito di Radio Rock ideato e condotto dal cantautore Bussoletti.

IL RACCONTO - «Vivere l’isolamento in hotel è un po’ come stare in un film di Wes Anderson?» scherza Ruffini raccontando la sua quarantena «Beh, il riferimento a “Grand Budapest Hotel” è bellissimo ed effettivamente io non sto a casa da quando mi sono separato da mia moglie. In realtà io vivo in un bilocale dove, però, ho persone che mi fanno i servizi e le pulizie. Sono consapevole di essere un privilegiato. Ho addirittura un prato sotto casa ed una palestra dove posso allenarmi. Però non è che un bilocale in centro a Milano costi tanto di meno».

IL PASSARO - Paolo fa poi un tuffo nel passato e racconta la sua personale esperienza lavorativa con Julia Roberts, icona del cinema internazionale:«Era uno spot con Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Lavorare con lei (la Roberts) è stato fico perché per me “Pretty Woman” è un film perfetto. Lei poi ha un sorriso, come si vede nello spot, che entusiasma. Venne a salutarci nel camerino e mi colpì il fatto che aveva uno staff di sessanta persone con una ragazza il cui unico compito era quello di portarle le ciabattine».

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