BRUXELLES - L'Ecofin (Consiglio Economia e finanza, che è una delle formazioni in cui si riunisce il Consiglio dell'Unione europea) ha deciso di aggiungere alla lista delle giurisdizioni non cooperative Anguilla e Barbados, mentre ha rimosso le isole Cayman e Oman "dopo aver approvato le necessarie riforme per migliorare il quadro della tassazione". Ora sono 12 le giurisdizioni sulla lista: le Samoa americane, Anguilla, Barbados, Fiji, Guam, Palau, Panama, Samoa, Seychelles, Trinidad e Tobago, le Isole Vergini e Vanuatu. "Bene l'aggiunta di Barbados, ma la rimozione delle Isole Cayman, uno dei più noti paradisi fiscali al mondo, dalla lista Ue dei paradisi è un'ulteriore prova che il processo non funziona", afferma Chiara Putaturo, consulente di Oxfam sulle questioni fiscali. "I paradisi tolgono ai Paesi poveri e ricchi centinaia di miliardi in gettito perduto ogni anno, denaro che serve più che mai durante la pandemia. Ma invece di renderli responsabili, la Ue consente che i Paesi più aggressivi vengano rimossi dalla lista", spiega. "Se la lista deve avere credibilità, la Ue deve includere tutti i Paesi che operano come paradisi, inclusi quelli con aliquota zero per le imprese e quelli dove gli investimenti privati superano il livello dell'attività economica reale", aggiunge Putaturo.
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