TRENTO - Grazie ad una collaborazione fra l'Università di Trento e quella britannica di Bristol, è stata ottenuta una luce purissima per i sistemi di calcolo del futuro, rapidissimi ed efficaci, basati sui computer quantistici. Massimo Borghi, Stefano Signorini e Lorenzo Pavesi, dall'Università di Trento, commentano dicendo: «Abbiamo dimostrato che il nostro dispositivo innovativo genera fotoni super puri».
IL COMMENTO - Borghi continua: «Le simulazioni ci dicono che con circa 150 fotoni ultra puri e indistinguibili - osserva Borghi - potremo sfruttare appieno la capacità computazionale dei computer quantistici oltrepassando di diversi ordini di grandezza quelle di un computer classico, entrando così nel famoso regime di supremazia quantistica».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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