ROMA - Le pesche e le nettarine sono i frutti dell’estate per eccellenza. In Italia maturano nell’arco di pochi mesi, da fine maggio a settembre ma il cuore della produzione si concentra nei mesi di luglio ed agosto. L’Italia è leader mondiale di produzione di pesche e nettarine, insieme alla Spagna, con 1,3 milioni di tonnellate prodotte all’anno. La Romagna è la culla della produzione nazionale ed è da questa regione che è nata, insieme alle pesche, la frutticoltura italiana, agli inizi del ‘900.
SIMBOLO DELL’ESTATE E DELLA LONGEVITÀ - Non è un caso se le pesche e le nettarine si definiscono frutti simbolo dell’estate. In Oriente, infatti, da dove provengono, sono da sempre considerate i frutti con il sole dentro, un simbolo di giovinezza, utilizzate anche come augurio di longevità. E dal punto di vista nutrizionale, in effetti, possiedono requisiti ideali per il consumo durante la stagione calda. Sono reidratanti, dissetanti, ricche di zuccheri semplici e di beta carotene e particolarmente ricche di potassio, un ottimo integratore di energia e benessere per ricaricarsi dopo lo sport o l’esposizione al sole. Il tutto con sole 27 K calorie per frutto.
PESCHE O NETTARINE: ECCO LE DIFFERENZE - Pesche e nettarine appartengono alla stessa specie, a differenza di quanto si pensava un tempo, quando si riteneva che la nettarina fosse un incrocio tra pesco e susino. La nettarina è semplicemente una variazione naturale del DNA della pesca, (secondo recenti studi realizzati dal CRA) in cui manca semplicemente il gene della peluria dell’epidermide. Quindi, in sintesi, la pesca si riconosce per l’epidermide vellutata e coperta da una leggera peluria e la nettarina, invece, dall’epidermide liscia. Anche la consistenza del frutto cambia tra pesca e nettarina. Le pesche sono più morbide e succose, le nettarine più croccanti al morso.
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