BRUXELLES - Se un'azienda vende un prodotto in tutta l'UE, ma con composizioni che differiscono tra paesi, non deve etichettarlo e marchiarlo in un modo apparentemente identico, in quanto ciò potrebbe trarre in inganno i consumatori. A dirlo i deputati europei.
I TEST - Numerosi test e sondaggi condotti in diversi Stati membri dell'UE, principalmente nell'Europa centrale e orientale, hanno dimostrato che i prodotti pubblicizzati e venduti con la stessa marca e imballaggi apparentemente identici differiscono infatti per composizione e ingredienti, a scapito dei consumatori.
LE DIFFERENZE - Queste differenze sono state riscontrate non solo nei prodotti alimentari, come i bastoncini di pesce, la zuppa istantanea, il caffè e le bevande analcoliche, ma spesso anche in prodotti non alimentari, compresi detergenti, cosmetici, articoli da toeletta e prodotti destinati ai bambini.
LA RELAZIONE - In una relazione approvata con 33 voti favorevoli, 3 voti contrari e un'astensione giovedì, il comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento raccomanda diverse misure a livello UE e nazionale per affrontare il problema della "doppia qualità".
IL COMMENTO - La relatrice Olga Sehnalová (S & D, CZ) ha dichiarato: «I prodotti di doppia qualità compromettono la fiducia dei cittadini nel corretto funzionamento del mercato interno dell'UE. Se un prodotto viene venduto con la stessa marca e la stessa confezione, dovrebbe avere la stessa composizione. Se il produttore desidera personalizzare un prodotto, i consumatori hanno il diritto di conoscere e conoscere questo adeguamento per ogni singolo prodotto».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
Leggi l'EditorialeQuesto sondaggio è chiuso.