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Quella volta in cui Microsoft provò a comprare Nintendo

Quella volta in cui Microsoft provò a comprare Nintendo

Il ricordo degli statunitensi: "Immaginate qualcuno che per un'ora non fa altro che riderti in faccia"

di Alessia Salmoni

ROMA - Con l'obiettivo di creare una partnership contro la Sony, la Microsoft ha provato a comprare la Nintendo, per ben due volte. Come risposta, però, non ricevettero altro che rifiuti. A raccontarlo sono stati gli stessi statunitensi in una retrospettiva apparsa su Bloomberg della storia di Xbox. "Steve Ballmer organizzò un incontro con Nintendo per capire se avrebbero preso in considerazione l'idea di essere acquisiti da Microsoft", ricorda l'ex direttore delle relazioni third party di Microsoft, Kevin Bachus. "Ebbene, si sono ca*ati addosso dalle risate. Non so se rendo l'idea: immaginate qualcuno che per un'ora non fa altro che riderti in faccia. Si tratta di un quadro abbastanza preciso di come andò effettivamente quel meeting". 

LE PROVE - L'obiettivo, come spiegato dagli statunitensi, era quello di unire il software giapponese all'hardware della Microsoft per creare una nuova console prima della nascita della stessa Xbox. Dopo il primo rifiuto, quindi, gli americani ci riprovarono, nel 2000. "Abbiamo ospitato una delegazione di Nintendo nei nostri uffici nel gennaio del 2000 per definire i dettagli di una joint venture in cui gli abbiamo fornito tutti i dettagli tecnici di Xbox", ha raccontato McBreen. "Il punto era che il loro hardware faceva ca*are in confronto a PlayStation, e le cose stavano effettivamente così. Dunque la nostra proposta era qualcosa del tipo 'ascoltate, voi siete bravi a sviluppare giochi con Mario e tutta quella roba, dunque perché non lasciate che siamo noi a occuparci dell'hardware?' Ma non funzionò".

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